Stasera in tv appuntamento con “Fiore gemello”
Fuga verso il futuro

Storia di fughe e innocenze violate, un’epica del viaggio di formazione sospeso nel tempo di un cinema di frontiera. Come leggerete nella recensione di Fiore gemello in sala dal 6 giugno, sono questi gli ingredienti del secondo film di Laura Luchetti, regista che abbiamo imparato ad apprezzare e conoscere per una narrazione dell’amore nelle sue più svariate declinazioni, dal suo esordio con la commedia romantica Febbre da fieno ai pupazzetti in stop motion del corto Sugar Love.
Lei lo definisce una “favola nera”, ma Fiore gemello sfugge alle categorizzazioni: è cronaca del reale, è realismo magico e insieme cinema di denuncia centrato sulla tematica sociale dell’immigrazione. Ed è soprattutto un film fatto di silenzi, rumori primordiali, suggestioni, sussurri e grida.
Al centro della trama di Fiore gemello troviamo Basim (Kallil Khone), clandestino che viene dalla Costa d’Avorio e per il quale l’Italia è solo un passaggio verso il Nord Europa, e Anna (Anastasiya Bogach), figlia di un trafficante di migranti.