Il terremoto del pensiero, Lisbona 1755

Perché il terremoto di Lisbona è stato anche un terremoto del pensiero? Che cosa insegna ancora il terremoto di Lisbona del 1755? Si potrebbe ripetere oggi il più devastante terremoto d’Europa? E l’Europa sarebbe preparata? I terremoti influenzano la storia dei Sapiens? Questi sono solo alcuni degli interrogativi sui quali si concentrerà la puntata di “Sapiens – Un solo pianeta” intitolata “Il terremoto del pensiero”.
Il 1° novembre 1755 Lisbona trema. Onde sismiche per dieci lunghissimi minuti di 8.5 gradi della scala Richter si abbattono sulla capitale portoghese. Nei vicoli e nelle chiese della città si accalcano gli abitanti che festeggiano la festività di Ognissanti. Il terremoto causa danni in un’area di 800.000 chilometri quadrati e viene avvertito anche in Italia e fino alla Scandinavia. I crolli provocano incendi devastanti, la gente fugge verso le rive del fiume Tago dove dopo un’ora e mezza arriva lo tsunami: onde alte 15 metri che distruggono quel che resta dopo il terremoto. È una catastrofe senza precedenti, il più grave sisma mai abbattutosi sul continente europeo e il bilancio è terribile: decine di migliaia di morti, una città distrutta, secoli di storia e di architettura azzerati. Quel poco che resta è lì a ricordare ancora oggi un evento scolpito nella storia portoghese. Un evento devastante che ha cambiato il corso e la storia europea. Un terremoto della terra e del pensiero.
Per ripercorrerne le tappe si è andati a visitare i luoghi simbolo di quella catastrofe come la Torre di Belém, edificata all’inizio del XVI secolo come roccaforte militare, diventata simbolo della potenza commerciale del Portogallo.
Commenta per primo