Stasera in tv torna l’appuntamento con RAInchieste 

“Italia Sport” di Bisiach, Beneck e Ghirelli

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Un’inchiesta sull’educazione sportiva tra gli italiani, all’indomani delle Olimpiadi di Roma del 1960, un evento simbolico che segna il passaggio storico dalla ricostruzione del dopoguerra al miracolo economico degli anni ’60. E’ “Italia Sport” (1961) di Gianni Bisiach, Bruno Beneck e Antonio Ghirelli, di cui parla Giorgio Zanchini in “RAInchieste” il programma Rai Cultura in onda giovedì 26 giugno alle 21.10 in prima visione su Rai Storia.
Insieme a Bisiach, firmano “Italia Sport” Donato Martucci, Bruno Beneck – per anni regista de La Domenica Sportiva, ma anche dirigente sportivo che introduce in Italia il Football americano – e Antonio Ghirelli, grande nome del giornalismo sportivo e non solo, avendo diretto il TG2 ed essendo stato nominato capo ufficio stampa al Quirinale con Sandro Pertini presidente. Divisa in sei puntate, l’inchiesta “Italia Sport” va in onda dal 18 maggio alla fine di giugno del 1961, in seconda serata.
Gianni Bisiach, nato a Gorizia nel 1927, è ricordato da tutti per il ruolo svolto nel giornalismo radiotelevisivo della Rai, ma anche per i suoi libri e le sue sceneggiature. Il suo nome è legato a programmi fondamentali come “Arti e Scienze”, in cui si gettano le basi della divulgazione televisiva, ma anche all’inchiesta in tre puntate realizzata nel 1960 sulle imprese di Umberto Nobile, impegnato a raggiungere il polo nord con i dirigibili Norge e Italia, che tiene incollati al televisore, si dice, 28 milioni di italiani.
Sua è anche la prima inchiesta sulla mafia, “Rapporto da Corleone”, realizzata nel 1962 per RT, il Rotocalco del Telegiornale inventato da Enzo Biagi.
Il suo approccio allo sport è scientifico, come dimostra “Fisiologia dei campioni”, andata in onda il 7 ottobre del 1960, e “Italia Sport” nasce come una sorta di approfondimento itinerante di “Fisiologia dei campioni”.
Infine le Olimpiadi di Roma ’60, i primi e unici giochi estivi mai organizzati in Italia.

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