Stasera “La tempesta” di Shakespeare secondo Serra
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Stasera “La tempesta” di Shakespeare secondo Serra

Per la Giornata Mondiale del Teatro

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In occasione della sessantatreesima Giornata Mondiale del Teatro, Rai Cultura propone “La tempesta” di William Shakespeare con la traduzione e la regia di Alessandro Serra in onda giovedì 27 marzo alle 21.15 in prima visione su Rai 5. Una rilettura del capolavoro più estremo del Bardo che sprigiona tutta la sua forza evocativa per mezzo di una messinscena che celebra la magia del teatro. La vendetta del mago Prospero contro chi lo ha esiliato, l’amore di sua figlia Miranda per Ferdinando, gli spiriti Ariel e Caliban e i naufraghi dispersi sull’isola-palcoscenico diventano qui gli elementi umani e sovrannaturali, che compongono un folgorante catalogo di quadri scenici votati a celebrare il potere del teatro e la sua seduzione senza tempo. Lo spettacolo ha debuttato nella stagione 2021/22 ed è stato protagonista di una lunga e fortunata tournée internazionale. Nel cast, Andrea Castellano, Vincenzo Del Prete, Massimiliano Donato, Salvo Drago, Jared McNeill, Chiara Michelini, Maria Irene Minelli, Valerio Pietrovita, Massimiliano Poli, Marco Sgrosso, Marcello Spinetta, Bruno Stori.
La potenza del testo shakespeariano nella trasformazione drammaturgica e scenica di Serra rispecchia un passaggio del messaggio per la Giornata Mondiale del Teatro 2025 scritto da Terzopoulos, attore, drammaturgo, regista, pedagogo e fondatore di Attis Theatre: ” Guardiamo negli occhi Dioniso, il dio estatico del teatro e del Mito che unisce passato, presente e futuro, figlio di due nascite, da Zeus e da Semele, espressione di identità fluide, femminile e maschile, iroso e gentile, divino e animale, in bilico tra follia e ragione, ordine e caos, un acrobata sul crinale tra la vita e la morte. Dioniso pone una domanda ontologica fondamentale: “Qual è il senso di tutto questo?” domanda che spinge il creatore verso un’indagine sulle radici del mito e sulle dimensioni dell’enigma umano. Abbiamo bisogno di nuovi modi narrativi che coltivino la memoria”.

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