Stasera venerdì 29 agosto alle 21.10, Rai Storia propone uno speciale dedicato ai momenti più drammatici della capitale francese. “1944 l’estate di Parigi” racconta quattro anni di occupazione nazista e la successiva liberazione.
La visita di Hitler e l’inizio dell’occupazione
Il 23 giugno 1940 segna una data cruciale nella storia di Parigi. All’alba di quel giorno, la svastica sventola sulla Ville Lumière. Hitler arriva nella capitale francese per la prima e unica volta nella sua vita.
Il dittatore, ex pittore fallito con la passione per l’arte, trascorre solo tre ore a Parigi. Durante questa breve visita, accompagnato dallo scultore Arno Breker, Hitler si fa fotografare davanti alla torre Eiffel. Quelle immagini faranno il giro del mondo.
La resa della Francia è avvenuta solo la sera precedente. Iniziano così quattro lunghi anni di occupazione nazista per la capitale francese.
Lo speciale di Rai Storia con Paolo Mieli
Il programma “Nel secolo breve” presenta questo speciale con la conduzione di Paolo Mieli. La regia è affidata ad Agostino Pozzi, mentre Elio Mazzacane cura i contenuti. La consulenza storica è del professor Francesco Perfetti.
Charlotte Marincola è la narratrice che guida il pubblico attraverso questa pagina di storia. Inoltre, intervengono esperti di calibro internazionale. Gli storici Olivier Dard e Olivier Wieviorka offrono la loro prospettiva sui fatti. L’accademico di Francia Maurizio Serra e lo storico dell’arte Giovanni Carlo Federico Villa completano il quadro degli esperti.
Il crollo inatteso della Francia
Lo speciale ripercorre il rapido e sorprendente crollo francese. La Linea Maginot, considerata inespugnabile, viene aggirata dai nazisti. Questo evento traumatico porta i parigini a fuggire dalla loro città.
Con gli abitanti, fugge anche la grande arte francese. Oltre 5000 casse contenenti capolavori vengono trasferite al castello di Chambord, nella Loira. La Gioconda, la Venere di Milo e la Nike di Samotracia rimangono al sicuro fino alla fine della guerra.
Parigi viene dichiarata città aperta per evitarne la distruzione. Nel frattempo, da Londra arriva l’appello di Charles De Gaulle. L’allora sconosciuto generale invita i francesi a non arrendersi.
La nascita della Resistenza francese
Nasce così la Resistenza francese, costellata di eroi silenziosi. Tra questi spicca Rosa Valland, curatrice del Jeu de Paume. I nazisti utilizzano questo museo per raccogliere i capolavori sequestrati. Le opere vengono sottratte sia ai musei che ai collezionisti ebrei prima di essere trasferite in Germania.
Grazie al lavoro di spionaggio di Rosa Valland, oltre 60mila opere d’arte torneranno in Francia dopo la guerra. Il suo contributo risulta fondamentale per preservare il patrimonio artistico nazionale.
Le contraddizioni dell’occupazione
L’occupazione di Parigi presenta numerose contraddizioni. Da un lato, c’è lo sfarzo della Ville Lumière per occupanti e collaborazionisti. Dall’altro, fame e razionamenti caratterizzano la vita dei parigini comuni.
Picasso continua a vivere indisturbato nella città occupata. Questo nonostante il suo celebre Guernica denunci i bombardamenti tedeschi sulla Spagna. La sua presenza rappresenta una delle tante contraddizioni di quel periodo.
L’orrore delle deportazioni
L’occupazione porta anche l’orrore delle deportazioni. Uomini, donne e bambini ebrei vengono arrestati e deportati. L’episodio più drammatico avviene al Velodromo d’inverno, dove i gendarmi francesi arrestano oltre 12.000 persone.
La liberazione di Parigi
Con l’avvicinarsi degli Alleati sbarcati in Normandia, la situazione cambia rapidamente. Parigi sta per cadere, tutti lo sanno, eccetto Hitler. L’insurrezione popolare e i partigiani danno il via alla liberazione.
Il 25 agosto 1944 le truppe francesi di Leclerc entrano nella capitale. Le forze di Eisenhower le seguono subito dopo. Finalmente, il generale Charles De Gaulle può parlare alla Parigi liberata dal balcone dell’Hotel de Ville: “Paris outragé! Paris martyrisé! Mais Paris libéré!”.
Lo speciale “1944 l’estate di Parigi” offre un racconto completo di questi eventi cruciali. Un’occasione imperdibile per approfondire uno dei momenti più significativi della storia europea del Novecento.
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