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Ariano Folk Festival: al via con DUB INC, HILIGHT TRIBE, RHABDOMANTIC ORCHESTRA, Pongo e molti altri

Ariano Folk Festival: al via con DUB INC, HILIGHT TRIBE, RHABDOMANTIC ORCHESTRA, Pongo e molti altri Ariano Folk Festival: al via con DUB INC, HILIGHT TRIBE, RHABDOMANTIC ORCHESTRA, Pongo e molti altriRitorna dal 16 al 20 agosto ad Ariano Irpino (AV), Ariano Folkfestival, l’attesissimo appuntamento annuale con il meglio della musica e dei suoni di tutto il mondo; un simbolo per eccellenza dell’estate in Irpinia e una delle colonne portanti degli eventi dedicati alla musica world e folk internazionale. Alla costante ricerca di nuove sonorità, Ariano Folkfestival firma quest’anno la sua XXVII edizione, mantenendo il sentimento guida della sua identità di grande festa popolare che continua ad accogliere artisti e presenze da tutto il mondo, all’insegna dell’inclusione e del dialogo tra culture.

Su questa scia Ariano folkfestival 2023 prosegue anche quest’anno il suo viaggio sonoro senza confini e senza limiti, invitando artisti da Colombia, Brasile, Costa D’Avorio, Angola, Ghana, Capo Verde e molti paesi europei, con un programma di cinque giorni di eventi diurni e notturni, concerti, dj set e live performance che presentano una miscela originale di generi e stili. Dal reggae con influenze ska, dub e dancehall dei Dub Inc, al natural trance degli Hilight Tribe, icone europee dei gruppi elettro-strumentali che mixano elettronica d’avanguardia con la world music tradizionale; dai suoni del Sud Italia di Maria Mazzotta, tra le voci più autorevoli della world music, a Pongo, la regina indiscussa del kuduro angolese, ultima avanguardia nella scena dance internazionale che mixa afro beats e favela funk con l’elettronica occidentale; fino allo psych-pop anatolico della cantante turca Derya Yıldırım con la band Grup Şimşek.

Insieme ai concerti quest’anno arriva una novità: una sezione PRO che ospiterà nei giorni 18, 19 e 20 agosto una serie di incontri tra professionisti dell’industria musicale culturale, arricchita da tavole rotonde e showcase a cui prenderanno parte alcuni i principali attori dell’industria musicale nazionale e internazionale, con l’obiettivo di creare un’esperienza di condivisione tra i delegati e gli ambasciatori culturali del territorio.

E torna anche quest’anno il ricco programma di attività collaterali che intende offrire un’esperienza unica e onnicomprensiva tra la musica, gli eventi e la natura; in un territorio di straordinaria bellezza, a 800 metri sul livello del mare, al centro dell’Appennino e al confine con la Puglia, ricco di storia e di cultura.

In programma: il cinema nella tradizionale Cinezone, letteratura e poesia con la Poetry Slam a cura dell’Associazione Venti20, le lezioni di Yoga nel verde della Villa comunale e i “Racconti di viaggio” con interviste e conversazioni con gli artisti ospiti del festival in un clima di grande informalità. Si potrà inoltre passeggiare alla scoperta dei sentieri più antichi di Ariano Irpino con i Walk-in-Tour, conoscere le specialità gastronomiche del territorio con l’Aperiworld, l’aperitivo diurno musicale che vedrà alternarsi alla consolle Coqò Djette, Big Buddha e Pushin Wood Sound System; ascoltare musica al calar del sole al Castle Stage sotto il Castello normanno all’interno della Villa Comunale, che quest’anno ospita due straordinarie artiste: la fisarmonicista, cantautrice e cantante brasiliana Livia Mattos e Maria Mazzotta. Ballare fino a notte fonda sopra i beat elettronici della musica di Grayssoker e dei Tekemat, nella Sonazon, o rilassarsi nella Confortzone con vista sull’Irpinia.

IL PROGRAMMA

Come sempre la ricerca di nuove sonorità, lontana dal mainstream è la cifra stilistica che guida la programmazione di Ariano Folkfestival: una line-up di livello internazionale non vincolata a esigenze di grandi nomi da cartellone pubblicitario, ma che punta ad artisti di chiara fama con un solido seguito, e show “incendiari”: è il caso per esempio, dei Dub Incorporation, gli ambasciatori del reggae francese nel mondo, attesi al Folk Stage per la prima giornata di festival, mercoledì 16 agosto. Sulla scena da oltre vent’anni con il loro mix di reggae, dancehall e world music incarnate nelle voci di Bouchkour e Komlan, e i loro testi in francese, l’inglese o il kabyl che inneggiano all’inclusione, i Dub Inc continuano a entusiasmare il pubblico, dai palcoscenici dei grandi festival internazionali e sul web, dove i loro video ottengono ogni giorno centinaia di migliaia di visualizzazioni e sono seguiti sui social network da oltre seicentomila fan.

Aprono la serata i Puuluup, acclamato duo nu folk estone fondato nel 2014 da Ramo Teder (noto anche con il progetto da solista Pastacas) e Marko Veisson. Nel duo si uniscono surrealismo, folklore moderno e il revival della talharpa – una lira tradizionale ad arco, popolare nel Nord Europa fin dal primo Medioevo e suonata nelle isole dell’Estonia occidentale fino all’inizio del XX secolo – con testi e melodie che sono una miscela di ricordi musicali e di improvvisazione. L’ispirazione è spesso tratta dai leik dell’isola Vormsi, dal repertorio jouhikko finlandese, dal blues del Sahel, dai chastushka e da altri elementi delle tradizioni musicali di tutto il mondo.

Li segue l’italianissima Rhabdomantic Orchestra, il collettivo aperto di musicisti con base a Torino, guidato dal compositore e polistrumentista Manuel Volpe, che è una babele musicale, dove afrobeat, spiritual jazz, salsa e derive psichedeliche sono solo alcuni degli ingredienti utilizzati con lo scopo di restituire una visione molto cinematografica di ciò che comunemente chiamiamo world music.

Giovedì 17 agosto il folk dell’Anatolia invade Ariano con le ballate della cantante turca, suonatrice di bağlama e polistrumentista Derya Yıldırım. Accompagnata dalla sua band, il Grup Şimşek, (che si traduce in Ocean Lightning and the Thunderbolts, un gioco di parole sul cognome di Derya “Yıldırım”, che in turco significa fulmine) l’artista conduce un viaggio psichedelico che affonda le radici nella tradizione anatolica e attinge a un cosmo sconfinato di suoni, grazie soprattutto al contributo della batterista, percussionista, compositrice e suonatrice di marimba Greta Eacott.

A seguire, dalla Columbia arriva il folklore tropicale dei Romperayo: un viaggio musicale tra suoni psichedelici della cumbia degli anni ’70 e altri ritmi tropicali che la band innova con arrangiamenti godibili e ballabili che scaldano la platea con umorismo coinvolgente.

Venerdì 18 agosto Ariano Folkfestival entra nel vivo, a partire dall’Aperiworld diurno musicale con Coqò Djette e Big Buddha e con l’apertura del Castle Stage, affidata a Lívia Mattos, strumentista, cantautrice e fisarmonicista che mescola il lirismo delle serenate e la danza caraibica, conservando le sue radici nell’utilizzo della fisarmonica, con cui orbita tra influenze folk cosmopolite e tradizionali.

E apre anche il palco del Monopolio con il melting pot del cantautore palermitano Francesco Riotta, che con la semplice formula chitarra e voce riesce a percorrere chilometri di musica meticcia che abbracciano il reggae, soukous, ska, ragga, musica bambarà e siciliana.

A partire dalle 21.30 al Folk Stage è atteso Depedro, al secolo Jiro Zavala, cantante e chitarrista dalla lunga carriera, molto conosciuto nella sua nativa Spagna per aver fondato e guidato i Vacazul e i 3000 Hombres, due dei gruppi rock più importanti del Paese negli anni ’90. La notorietà internazionale arriva per Depredro con l’incontro con i Calexico, al cui tour internazionale Jiro partecipa come chitarrista. La sua musica si basa sull’interculturalità musicale, frutto di innumerevoli viaggi in tutto il mondo con alcuni dei migliori musicisti del nostro tempo. Il suo terzo album, di recente uscita intitolato “La increíble historia de un hombre bueno”, comprende 13 canzoni e vede la partecipazione di Tony Allen, Nick Urata, cantante dei Devochtka, l’australiano Bernard Fanning e i Calexico.

Nella stessa serata arriva una delle nuove scoperte dell’Ariano Folkfestival: la cantante Pongo, considerata la nuova diva del Kuduro, la dance elettronica che ha origini da sperimentazioni sonore avvenute negli anni Ottanta in Angola, dove la cantante è nata nel 1992. Emigrata in Portogallo per sfuggire alla guerra civile, Pongo ha raccolto l’eredità del genere musicale vivacizzandolo con suoni dall’Afrobeats, al Favela Funk o addirittura all’Afrofunk creando musica potente e coinvolgente per feste e club. Sostenitrice della commistione di generi e linguaggi come un modo per abbattere tutte le barriere culturali Pongo ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti della critica – New York Times, Dazed, BBC- e grandi esibizioni in festival come il Dour in Belgio e il MaMa a Parigi.

A seguire un’altra rivelazione si affaccia sul palcoscenico di Ariano: la dj, produttrice e artista multidisciplinare, Asna. Nata e cresciuta in Costa d’Avorio Asna è l’astro nascente della nuova scena afro-elettronica; un’esploratrice musicale che spazia dal coupé-décalé ivoriano al ritmo trance africano o alla rumba congolese suonando in locali e noti eventi come Afropunk, Nyege Nyege e Nuits Sonores, e collaborando come modella e musa per artisti del calibro di LP de Gagoue e JP Gautier..

Chiude la festa alla Sona zone l’after di Grayssoker, il “nuovo UFO” della scena elettronica francese, armato di looper e pedali per gli effetti, che partendo dai suoni delle danze popolari di un tempo, ne trae un suono distorto e ipnotico degno delle migliori feste, in un live decisamente punk, che lascia ampio spazio per l’improvvisazione ma fa ballare le folle.

Sabato 19 agosto arriva al Castle Stage una le voci più importanti del panorama pugliese e più in generale della world music: Maria Mazzotta, ex membro del Canzoniere Grecanico Salentino, artista capace di spaziare con naturalezza dalle sonorità del Sud Italia alle cadenze balcaniche, con un’interpretazione che coinvolge lo spettatore trascinandolo ed immergendolo nella cultura dei brani interpretati.

A seguire, allo stage Monopolio, si diffondono le sonorità elettroacustiche di Rumbo Tumba, progetto dell’argentino Facundo Salgado, un artigiano di loop organici musicali che sperimenta la fusione di ritmi e tessiture sonore di diverse parti del Sud America – con ritmi urbani come Dub, Hip Hop e House.

Tra gli ospiti più attesi di questa edizione ci sono sicuramente gli Hilight Tribe, iconica band elettro strumentale europea attiva sin dalla metà degli anni ’90, pioniera del Natural Trance, che combina elettronica d’avanguardia e world music tradizionale, con chitarra, voce, percussioni multiple e una vasta gamma di strumenti etnici come il sitar, il didgeridoo o i tamburi dei nativi americani, aprendo le porte a suoni sperimentali e vibrazioni psichedeliche, amplificate anche dagli effetti del luminoso light design di ogni loro concerto.

Il live di Hilight Tribe è preceduto dai Deli Teli, quartetto di Massali che fa rivivere il kitsch delle piste da ballo ateniesi degli anni ’60 e ’70, e del laïko, la musica tradizionale pop dell’epoca, irrogandola con corde mediterranee pizzicate e suoni psichedelici: un invito a ballare e a partecipare a un’odissea greca ipnotica e ondeggiante.

Alla Sona Zone imperdibile l’after di Tekemat la brass band più minimalista che ci sia, che con percussioni e ottoni mescola i suoni per creare un effetto elettro, senza campioni, loop o suoni preregistrati. Tutto è suonato dal vivo, nella loro performance che seduce anche i fan più reticenti della musica techno, immergendo il pubblico in una trance sperimentale e organica.

Domenica 20 agosto l’ultima giornata di Ariano Folkfestival 2023 è sempre una grande festa che si apre con DADA‘, cantautrice che unisce cultura napoletana e world music con contaminazioni club ed elettroniche facendo della libertà di espressione la bandiera della propria poetica. A seguire arriva Big Buddha, il pioniere delle notti raï, instancabile esploratore della world music fin dagli anni ’80,  vera e propria guida ai suoni del pianeta con i suoi set cosmopoliti e cosmici al tempo stesso che mescolano breakbeat balcanici e boogaloo-house, rai robotici e beat asiatici, offrendo una personalissima cartografia del globo sotto forma di invito al viaggio.

I ritmi di Capo Verde invadono il Castle Stage con l’arrivo dei Fogo Fogo, – band il cui nome si ispira all’isola vulcanica capoverdiana – “Fogo”, che significa “fuoco”. Ed è proprio quello che fa questa talentuosa band: infiammare con musica da ballo africana che diffonde la potenza ben oliata ed energica dei suoi esperti musicisti: Francisco Rebelo (basso), João Gomes (tastiere), Edu Mundo (batteria), Danilo Lopes (voce/chitarra) e David Pessoa (voce/chitarra), abituati da tempo a calcare le scene mondiali.

Il programma di quest’edizione – ricchissima- del festival chiude con Extraliscio, sono la band capitanata dallo “scienziato dei suoni” Mirco Mariani, che ha portato il punk nelle balere, facendo incontrare la musica che ha fatto ballare intere generazioni con le chitarre, l’elettronica, il rock, il pop in un’esplosione di suoni, ironia, gioia e leggerezza.

Come ormai da tradizione, l’ultimo giorno di festival è una grande festa che va avanti fino a notte fonda e quest’anno è El Turbo Maradona l’artista a cui è affidato l’aftershow.

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