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Ascolti Musicali: Ron Gallo, Peacemeal. New West Records, 2021

Ascolti Musicali: Ron Gallo, Peacemeal. New West Records, 2021 Ascolti Musicali: Ron Gallo, Peacemeal. New West Records, 2021Inauguriamo una nuova rubrica: “Ascolti musicali”, recensioni e non solo dal mondo della musica. Diamo così il benvenuto nella redazione di PuntoZip ad Alex Marano!

 

L’ennesima rivincita dei Nerds dell’Indie.

Immagina di voler racchiudere la musica con cui sei cresciuto e invecchiato in sette tracce… Troppo poco vero?

Immagina poi di essere un polistrumentista e avere una spiccata dote nel raccontarti per quello che sei, senza essere macho/sborone.

Ron Gallo con il suo Peacemeal ci regala una pentolone emotivo, sarcastico e intimista visto dagli occhi di un nerd di Philly che non dimentica il suo passato Indie/Comedy Rock di Heavy Meta (2017. New West Record) o il Garage Punk Rock di Really Nice Guy (2018, New West Record), ma decide di svoltare stilisticamente in un sound in cui agglomera Funk, Indie Pop, Fusion e Hip Hop. Il tutto è rigorosamente alimentato da testi amorevoli ed emotivi quanto cinici e crudi:

“All i wanna do is go to the store and not see anyone i know/all i wanna do is sit on the chair and not have a knock on the door” (Tutto quello che voglio e’ andare a far spese e non vedere nessuno che conosco/ tutto quello che voglio e’ star seduto su una sedia e non sentire bussare alla porta).

“Please don’t die/ i am afraid to open up/ and i know that this means/ best case both die an a old age at the same time” ( Ti prego non morire, ho paura di aprire le mie emozioni, e so che questo significa che nella migliore ipotesi moriremo entambi di vecchiaia nello stesso momento).

C’è una forte influenza dell’Alt Rap degli ultimi anni tra Tyler di Creator ed Hobo Johnson a completare la cornice attorno Peacemeal (la si nota sopratutto in Easter Island, dove il portante quattro quarti con i cori Soul e le atmosfere Acid Funk sono vicinissime alle sperimentazioni del periodo Funk Soul di Tyler di Flower Boy).

Stilisticamente ogni coro Soul, il Rap in offbeat, le chitarre in reverbero e il basso portante/pulito hanno realizzato vari strati su cui poggiano sinceri e pungenti le liriche. Un particolare merito per la scelta delle batterie in chiave Funk, rigorosamente in quattro quarti senza tanti feel o sbavature che danno spazio alla complessa alchimia musicale che Ron Gallo intendeva raggiungere.

Sette tracce, sette piccoli smorfie che potrebbero benissimo essere la soundtrack del vostro viaggio in macchina in quelle estati in camicia, risvoltata fino al gomito e occhiali da sole, siete in autostrada a velocità pilota e battete il palmo sul volante a ogni colpo di rullante.

O trovarsi a muovere le spalle a tempo con “Hide Myself Behind You” (Traccia di apertura e singolo di cui Ron ha rilasciato un grazioso video Lo-Fi che potete trovare in fondo all’articolo… lo ammetto, ho una passione per i video in green screen!) sorseggiando la prima birretta dopolavoro.

Oppure in quell’orribile ritorno a casa fra Bus e Metro dove gente distratta si accalca stanca con le facce incollate allo smartphone e dimentica a quale fermata deve scendere mentre fuori piove.

Una mixtape che ci porge uno specchio su quanto possiamo essere romantici e cattivi, bimbi e vecchi brontoloni… una piccola autoanalisi di quanto ci incantano le piccole cose e sbuffiamo stanchi davanti a ogni sconosciuto che invade il nostro meritato e martire spazio zen.

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