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Da “landing lips” a “Sharon Stone jumpseat”, la guida di Babbel per aiutare i viaggiatori a orientarsi negli aeroporti

Da “landing lips” a “Sharon Stone jumpseat”, la guida di Babbel per aiutare i viaggiatori a orientarsi negli aeroporti Da “landing lips” a “Sharon Stone jumpseat”, la guida di Babbel per aiutare i viaggiatori  a orientarsi negli aeroportiCon oltre 17 milioni di passeggeri negli aeroporti italiani a giugno 2022, l’estate sta segnando la ripresa dei viaggi nazionali e internazionali. Nonostante gli ultimi mesi abbiano messo a dura prova il trasporto aereo in tutta Europa – tra scioperi, cancellazioni e disagi che hanno coinvolto migliaia di persone – i turisti non intendono rinunciare alle vacanze, contribuendo alla ripopolazione degli aeroporti.

Com’è tipico dei piccoli mondi in scala, metodicamente architettati ma caotici al tempo stesso, gli aeroporti sono caratterizzati da un proprio lessico, più noto a chi è solito viaggiare e meno a chi si appresta ad intraprendere l’avventura per la prima volta.

“L’aeroporto rappresenta, per sua natura, una sorta di piccolo melting pot, dove lingue e culture provenienti da ogni parte del mondo si incontrano”, ha commentato Gianluca Pedrotti, Principal Learning Content Editor di Babbel“ma questo microcosmo non è popolato soltanto da viaggiatori occasionali e rodati, bensì anche dalle persone addette ai lavori, che oltre a padroneggiare il gergo aeroportuale, fatto di anglicismi, sigle e termini tecnici, hanno sviluppato anche un proprio slang – che non manca di autoironia e di riferimenti pop.”

Per questo, gli esperti di Babbel, azienda per l’apprendimento delle lingue che offre lezioni su app e live, hanno realizzato una guida per comprendere al meglio il complesso vocabolario tipico dei piloti e degli assistenti di volo, così da aiutare i viaggiatori a orientarsi ed evitare spiacevoli fraintendimenti negli aeroporti.

Le parole per immergersi nel mondo degli aeroporti

È risaputo che parlare inglese rappresenta un vantaggio per chi vuole sentirsi a proprio agio in giro per il mondo, ma all’interno degli aeroporti e sugli aerei esistono delle terminologie tipiche che non tutti conoscono:

  • Lounge Lizard: in gergo aeroportuale, si dice lucertola della sala d’aspetto l’assistente di volo che dorme in aeroporto
  • Gate Lice: non significa avere i pidocchi (“lice” = “pidocchi”), bensì sono le persone che, come i piccoli insetti, affollano il gate perché vogliono entrare per prime in aereo
  • Air Pocket: letteralmente traducibile in italiano con tasca d’aria, questa locuzione si usa per descrivere il fenomeno (noto anche come “vuoto d’aria”) per il quale l’aereo perde improvvisamente quota – non, però, come sembrerebbe suggerire il termine, perché manca l’aria: si tratta, infatti, della normale turbolenza, una circostanza del tutto innocua
  • Deadhead: viene chiamato testa morta l’assistente di volo o il pilota che si trovi a bordo dell’aereo tra un turno e l’altro, ma senza essere in servizio
  • Landing lips: letteralmente traducibile con labbra da atterraggio, questa espressione, tipica dello slang degli assistenti di volo, indica l’atto di truccarsi e di mettersi  il rossetto prima della fine del viaggio, per apparire freschi e rilassati quando si salutano i passeggeri
  • Sharon Stone Jumpseat: indica il sedile rivolto verso la parte opposta rispetto a quelli dei passeggeri, sul quale sono soliti sedersi gli assistenti di volo; il nome ha origine dal film “Basic Instinct”
  • Pan Pan: tipica del gergo radiotelefonico, è un’espressione utilizzata dai piloti per segnalare una situazione di urgenza, ma non di vera e propria emergenza (in tal caso si utilizzerebbe il celebre mayday che si sente spesso ripetere nei film americani)
  • Finger: letteralmente dito, indica la passerella che si percorre poco prima della partenza per trasferirsi dal gate all’aereo
  • Angels: sempre nel gergo dei piloti, essere a 30 angeli significa che l’aereo sta volando a un’altitudine di 30.000 piedi: non si tratta, dunque, di creature alate, ma di una semplice unità di misura
  • Zulu time: anche nota come Z Time, è l’ora zero, ovvero l’ora del meridiano di Greenwich. Poiché Z è Zulu nell’alfabeto internazionale militare, questo fuso orario di base, che viene anche chiamato “tempo coordinato universale” “tempo civile”, viene solitamente indicato come Zulu
  • Blue Juice: non si tratta di un gustoso drink, bensì dell’acqua del water,  generalmente di colore blu

Ripasso delle basi

Dopo un periodo di pausa forzata dovuto alla situazione sanitaria globale, anche i viaggiatori un po’ più esperti potrebbero aver bisogno di un ripasso in merito al gergo tecnico utilizzato all’interno degli aeroporti e degli aerei:

  • Gate: letteralmente cancello porta, in ambito aeroportuale indica il varco attraverso cui passare per imbarcarsi su un aereo. Per estensione, oggi comprende anche la sala d’attesa o zona di imbarco in cui possono sostare i passeggeri dopo aver superato i controlli di sicurezza
  • T: con la lettera T si identifica il terminal, in altre parole quella parte dell’aeroporto che permette il trasferimento dei passeggeri dalla terra all’aereo
  • Equipment: letteralmente si traduce con attrezzatura, ma indica più specificamente il velivolo. Se viene segnalato un equipment problem, vuol dire che c’è un problema con il velivolo
  • Cabin crew: è l’equipaggio, meglio noto come personale di volo
  • F/A: ovvero l’abbreviazione di flight attendant, l’assistente di volo
  • First Officer: letteralmente il primo ufficiale, si traduce in italiano con co-pilota
  • Lost & Found: è il nome dell’ufficio preposto al ritrovamento e alla riconsegna degli oggetti smarriti. Si occupa anche della ricerca dei bagagli, nel caso in cui questi non dovessero giungere a destinazione insieme al passeggero

Ma la lista non finisce qui. A tal proposito, per chi volesse approfondire il tema della terminologia legata ai viaggi – in particolare in riferimento alla lingua inglese – i docenti di Babbel Live, piattaforma che offre lezioni dal vivo tenute da insegnanti certificati, hanno messo a disposizione una serie di lezioni progettate ad hoc per fornire a chi si appresta ad intraprendere un viaggio tutti gli strumenti necessari per affrontare al meglio questa avventura: tra le altre, la lezione intitolata “Compare travel options” è pensata per insegnare agli utenti a decifrare, confrontare e confermare le informazioni e gli orari di viaggio, nonché a comprendere gli annunci all’altoparlante, mentre “Talk about travel”, ad esempio, dà la possibilità a chi ha già raggiunto un livello più avanzato di inglese di esercitarsi nel riportare curiosità ed aneddoti tratti dalle proprie vacanze, discutendone con i propri compagni di corso.

Come si legge un tabellone in aeroporto?

Sia che si tratti di una partenza o di un arrivo, i monitor esposti all’interno dell’aeroporto rappresentano la bussola per tutti i viaggiatori. Di seguito le diciture in lingua inglese più frequenti e il loro significato:

  • From: provenienza
  • To: in partenza per
  • Arrivals: arrivi
  • Departures: partenze
  • Sched.: orario previsto
  • Flight n.: numero del volo
  • Status: stato del volo
  • Departed: volo partito
  • Landed: volo atterrato
  • Expected: previsto
  • In flight: in volo
  • On time: in orario
  • Late: in ritardo
  • Boarding: imbarco
  • Boarding closed: chiusura imbarco

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