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Il film del giorno: “Bastardi senza gloria” (su 20)

Il film del giorno: "Bastardi senza gloria" (su 20) Il film del giorno: "Bastardi senza gloria" (su 20)Oggi vi consigliamo Bastardi senza gloria, in onda su 20 (canale 20 del digitale terrestre) alle 21.05.

Francia, 1941. Durante l’occupazione nazista, Shosanna Dreyfus (Melanié Laurent), giovane ebrea, sopravvive per miracolo al massacro della sua famiglia, commesso dal colonnello nazista Hans Landa (Christoph Waltz), noto come “cacciatore di ebrei”. Questo evento traumatico cambia per sempre la vita della ragazza, intenzionata ad avere la propria vendetta personale.
L’occasione le si presenta qualche anno dopo, a Parigi, dove si è rifugiata sotto il falso nome di Emmanuelle Mimieux ed è divenuta proprietaria di una sala cinematografica. L’eroe di guerra Frederick Zoller, invaghitosi di lei, decide di organizzare la prima del film girato per celebrare il suo valore militare e il potere del Reich proprio nel cinema di Shosanna. Dopo aver scoperto che parteciperanno tutti gli alti capi nazisti, la giovane decide di mettere in atto la sua vendetta con l’aiuto di Marcel, il suo compagno.
La proiezione della pellicola suscita l’interesse dei “Bastardi”, dei soldati dell’esercito americano, scelti e guidati dal tenente Aldo Raine (Brad Pitt). Il gruppo militare decide di collaborare con l’attrice tedesca e spia alleata Bridget Von Hammersmark (Diane Kruger), che viene coinvolta in un’operazione che ha lo scopo di uccidere i leader del Terzo Reich. La trappola organizzata non va però come sperato, terminando con una brutale sparatoria.
Nel frattempo Shosanna, Marcel e i “Bastardi” si ritrovano a lavorare insieme per raggiungere lo stesso obiettivo, senza sapere niente gli uni degli altri, in una missione che cambierà le sorti della guerra.

Perché vedere questo film

Un punto di svolta nella carriera di Tarantino che, volutamente incurante dell’attendibilità storica, intavola una profonda riflessione sul ruolo e sul potere salvifico della Settima Arte. In un mondo in cui si tende sempre al realismo più ostinato, Tarantino ci insegna che la verità può celarsi anche all’interno della finzione.

 

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