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La Valigia dell’Attore inaugura con un omaggio a Carla Gravina per i suoi 80 anni e un ricordo di Ettore Scola

La Valigia dell'Attore inaugura con un omaggio a Carla Gravina per i suoi 80 anni e un ricordo di Ettore Scola La Valigia dell'Attore inaugura con un omaggio a Carla Gravina per i suoi 80 anni e un ricordo di Ettore ScolaPochi giorni prima del suo 80mo compleanno, che cadrà il 5 agosto, “La Valigia dell’Attore” festeggia Carla Gravina con una serata in cui il lato artistico e professionale si intreccia a una dimensione affettiva e quasi familiare. La XVIII edizione del festival diretto da Giovanna Gravina Volonté, figlia di Carla e di Gian Maria Volonté, si apre infatti la sera del 28 luglio con un omaggio alla grande attrice, ritiratasi dalle scene ormai da trent’anni, e proseguirà con la proiezione della copia restaurata dalla Cineteca Nazionale del film “La terrazza” (1980), per il quale l’interprete vinse il premio per la miglior attrice non protagonista al 33esimo Festival di Cannes.

Oltre al film “La terrazza” di Ettore Scola, regista del quale ricorrono i 90 anni dalla nascita, presentato sul palco dalla figlia Silvia Scola, la serata proporrà due contributi audiovisivi: un  brano tratto dalla ripresa televisiva dello spettacolo teatrale “La Locandiera” di Carlo Goldoni per la regia di Giancarlo Cobelli, con la straordinaria interpretazione della Gravina nei panni di Mirandolina, e l’altro dedicato a Ettore Scola: dieci minuti sublimi di un suo intervento del 2012 quando partecipò a “La valigia dell’attore”.

A condurre la serata saranno come ogni sera il critico Fabio Ferzetti e Pif, che intervistò proprio Scola nel 2016 nel documentario “Ridendo e scherzando” di Paola e Silvia Scola.

LA TERRAZZA

Sinossi

Una cena su una terrazza romana è occasione di incontro per un gruppo di intellettuali che parlano, discutono, litigano anche. Da questa cornice si sviluppano poi le storie di uno sceneggiatore a corto di idee, di un giornalista incapace di rinnovarsi, di un consigliere Rai incline alla depressione, di un volgarotto produttore cinematografico e di un deputato comunista dubbioso e adultero. Un anno dopo, quando il tempo avrà cambiato qualche equilibrio, si rincontrano nello stesso luogo, forse più consapevoli.

1980 – Festival di Cannes Migliore sceneggiatura a Ettore Scola, Age e Scarpelli

Miglior attrice non protagonista a Carla Gravina

1980 – Nastro d’argento Migliore sceneggiatura a Ettore Scola, Age e Scarpelli

Miglior attrice non protagonista a Stefania Sandrelli

CARLA GRAVINA – Biografia

Esordisce al cinema quindicenne in Guendalina di Alberto Lattuada (1957) e, da allora, inizia una lunga carriera che la porterà a diventare una delle maggiori interpreti del cinema e del teatro italiano. Ancora poco più che adolescente, nel 1958, figura fra gli interpreti di Padri e figli sceneggiato televisivo diretto da Guglielmo Morandi e nel film culto I soliti ignoti di Mario Monicelli. Nel 1959 è valletta nel programma televisivo Il Musichiere, condotto da Mario Riva, facendo coppia con Patrizia Della Rovere.

A partire dagli anni Sessanta inizia a lavorare in teatro, debuttando nel ruolo di Giulietta a Verona nell’ambito del Festival Shakespeariano, insieme a Gian Maria Volonté, che diviene suo compagno di vita per diversi anni e padre della figlia Giovanna, con il quale condivide anche un forte impegno politico. Dopo anni di impegno teatrale, nel 1967 torna al cinema con ruoli più maturi, interpretando I sette fratelli Cervi di Gianni Puccini e, l’anno successivo, Banditi a Milano di Carlo Lizzani accanto a Volonté. Di tutt’altro genere il ruolo dell’indemoniata Ippolita Oderisi nel film L’anticristo (1974), di Alberto De Martino.

Nel 1971 è protagonista, con Jean-Louis Trintignant e Dominique Sanda, del film di Philippe Labro Senza movente, thriller a sfondo psicologico ambientato a Nizza. Oltre al teatro e al cinema, partecipa anche a diversi sceneggiati televisivi, tra i quali il famosissimo Il segno del comando del 1971. Nel 1980-81 è coprotagonista, con Gian Maria Volonté, della commedia di Arthur Schnitzler, Girotondo, per la regia dello stesso Volonté.

Convinta ormai che sia il cinema che la televisione non hanno più bisogno di attrici della sua età e del suo calibro, a partire dagli anni Ottanta li abbandona progressivamente, per dedicarsi principalmente al teatro, dove è diretta dai massimi registi italiani, tra cui Giorgio Strehler, Luca Ronconi e Giancarlo Cobelli. Tra le interpretazioni più significative spicca quella di Mirandolina ne La locandiera di Carlo Goldoni. Conclude la carriera cinematografica nel 1993, con il film Il lungo silenzio, di Margarethe von Trotta e nel novembre 1998 fa parte, assieme ai registi Giuliano Montaldo, Mario Brenta, Ennio Marzocchini, e all’attore Massimo Ghini, della giuria della XIII edizione di France Cinema a Firenze.

Abbandonato anche il teatro, si allontana dalle scene, ritirandosi a vita privata, negli anni Novanta del secolo scorso. Il silenzio è stato interrotto solo da due interviste, nel dicembre 2012 e, recentemente, per un settimanale femminile per il quale ha dichiarato: «Ho deciso di uscire di scena nel 1994: lavoravo da quando ero adolescente, desideravo fare finalmente il giro del mondo. Sono scomparsa perché volevo vivere». Carla Gravina ha svolto anche attività in ambito politico: candidata per il PCI nel collegio di Milano-Pavia alle elezioni politiche del 4 giugno 1979, subentra in qualità di prima dei non eletti al defunto Luigi Longo, sedendo tra i banchi della Camera dei deputati dal 23 ottobre 1980 all’11 luglio 1983.

La valigia dell’attore, organizzata dall’Associazione Quasar e diretta da Giovanna Gravina Volonté e Fabio Canu, è parte integrante della rete di festival delle Isole Minori della Sardegna denominata Le isole del cinema, insieme a Una notte in Italia (Tavolara), Pensieri e parole (Asinara) e Creuza de Mà (Carloforte).

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