Le dipendenze da videogiochi, a “Genitori, che fare?”
Un confronto tra generazioni per superare le incomprensioni

I videogiochi più popolari (e pericolosi, secondo i meccanismi appena illustrati) si basano su modelli freemium, in cui il gioco è gratis o poco costoso, ma la software house guadagna dagli acquisti in-game (o in-app) come vita o abbigliamento virtuale. Newzoo ritiene che il 73% dei ricavi dell’industria del gaming nel 2020 sono giunti proprio dal modello freemium. Il guadagno è dunque direttamente proporzionale al tempo trascorso a giocare e a raggiungere i livelli di piacere, come ci ha spiegato il professor Riva.
Già due decenni fa i giocatori di Everquest, uno dei primi giochi online, lo soprannominarono “Evercrack”, come se fosse una droga. Ma oggi i giochi freemium con premi semi-casuali, dunque non prevedibili, come Candy Crush Saga, provocano il gioco compulsivo.
Il titolo “Adopt Me”, sub-game in “Roblox”, in cui i giocatori si prendono cura di animali, usa una tattica che premia i gamer che si collegano ogni 15 ore e penalizza chi si connette poco.
Un appuntamento importante, atteso, assolutamente da non perdere.