L’evoluzione del telefono a “La biblioteca dei sentimenti”
Ospiti la filosofa Lucrezia Ercoli e il giornalista Massimiliano Lenzi

Sapevi che il telefono nasce da un esperimento di elettroterapia? 150 anni fa Antonio Meucci costruì il telettrofono, precursore del telefono che conosciamo oggi. Il 28 dicembre del 1871 Antonio Meucci depositò il brevetto del primo telefono. Per la precisione si trattava del caveat n. 3335, una domanda di brevetto con scadenza annuale. Meucci tentò di salvaguardare la propria invenzione nell’attesa di raccogliere i $250 necessari per ottenere un brevetto regolare. Il tempismo e una serie di sfortunati eventi giocarono a sfavore dell’inventore italiano, che si contese – fino al 2002 – la paternità del telefono con Alexander Graham Bell, ingegnere statunitense di origini britanniche. Nel tempo diversi ingegneri e studiosi sono stati ritenuti “inventori del telefono”, ma la diatriba Meucci – Bell è sicuramente la più dibattuta. Solamente negli anni 2000 – con più di un secolo di ritardo e non poche incertezze – il Congresso degli Stati Uniti ha riconosciuto Antonio Meucci come padre del telefono. Attorno al 1848 Meucci – inventore dell’800 vissuto tra Firenze, L’Avana e gli Stati Uniti – stava conducendo degli esperimenti di elettroterapia su pazienti affetti da reumatismi. Durante il trattamento, un paziente con reumatismi alla testa emise un grido a causa della scarica elettrica ricevuta. Meucci, che si trovava in un’altra stanza con l’apposito utensile all’orecchio, riuscì a sentire un suono non distinto.
Raiplay.