“Colpi di timone”

Dopo l’invito esplicito dell’Accademia filodrammatica a non recitare più in genovese, nel 1916 decise di continuare per la sua strada (venne poi riammesso come socio onorario una quindicina di anni dopo, nel 1931). Fondò così la “Compagnia dialettale genovese”, esibendosi nei maggiori teatri cittadini, sempre con grande successo.
Nel 1923 rappresentò al Teatro dei Filodrammatici di Milano la commedia I manezzi pe majâ na figgia di Niccolò Bacigalupo: fu l’inizio del successo a livello nazionale.
La ex sede delle Officine Elettriche Genovesi (zona Piazza Fontane Marose – salita Santa Caterina) per la quale Govi aveva lavorato dal 1902 al dicembre 1922.
A questo punto decise di lasciare il posto fisso di disegnatore alle Officine Elettriche Genovesi per dedicarsi solo al teatro; gli inizi non furono semplici, soprattutto per le difficoltà a costruire un repertorio, ma in breve tempo sopperì a questa necessità uno stuolo di autori pronti a mettersi a disposizione di un astro nascente teatrale, come il già citato Bacigalupo, Emanuele Canesi, Carlo Bocca, Luigi Orengo, Aldo Acquarone, Emerico Valentinetti, Enzo La Rosa, Sabatino Lopez e tanti altri.
Tutti i testi erano rielaborati dallo stesso Govi, tanto che gli autori lo contattavano con largo anticipo per concordare eventuali modifiche ai copioni in funzione delle sue preferenze.
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