Pietro da Morrone: stasera in tv la straordinaria storia di Papa Celestino V tra fede e potere

Pietro da Morrone: stasera in tv la straordinaria storia di Papa Celestino V tra fede e potereUn’elezione che cambiò la storia della Chiesa

La vicenda di Pietro da Morrone resta uno degli episodi più affascinanti del Medioevo. Nel 1294, questo anziano eremita abruzzese divenne Papa con il nome di Celestino V. Tuttavia, la sua storia non finì con l’elezione. Dopo soli quattro mesi, compì un gesto rivoluzionario: rinunciò al pontificato.

La sua elezione non fu casuale. Infatti, era profondamente influenzata dalla profezia di Gioacchino da Fiore. Questo monaco calabrese aveva predetto l’arrivo di un Papa riformatore. Secondo la profezia, sarebbe iniziata l’età dello Spirito Santo. Pietro del Morrone, già ottantenne, godeva di grande fama. Era conosciuto per i miracoli attribuiti alla sua intercessione.

La rinuncia che segnò un’epoca

Celestino V accettò per fede il ruolo papale. Tuttavia, dopo meno di quattro mesi, prese una decisione storica. Rinunciò al potere supremo della Chiesa cattolica. Questo gesto senza precedenti suscitò scalpore in tutta la cristianità. Ancora oggi, la sua rinuncia alimenta dibattiti tra storici e teologi.

L’importanza del suo breve pontificato sopravvive nella Perdonanza. Si tratta del primo giubileo della storia cristiana. Da oltre 700 anni, ogni agosto si celebra nella basilica di Santa Maria di Collemaggio a L’Aquila. Dal 2019, l’Unesco l’ha iscritta nel Patrimonio culturale immateriale dell’umanità.

Il documentario che racconta la leggenda

Rai Cultura propone un documentario dedicato a questa figura straordinaria. La regista Cinzia Th Torrini ha firmato questo lavoro prodotto da Cassiopea Film Production e Fondazione Pescarabruzzo. Il film andrà in onda su Rai Storia alle 22.10, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero.

Il documentario si pone domande cruciali. Pietro del Morrone fu artefice del proprio destino? Oppure fu strumento del potere ecclesiastico e politico? La co-regia di Ralph Palka e la musica del compositore abruzzese Marco Marrone arricchiscono la narrazione.

Tra natura e spiritualità

L’Abruzzo come scenario naturale

L’Abruzzo diventa protagonista del racconto. I suoi eremi, luoghi e paesaggi incontaminati fanno da set naturale. Questa scelta non è casuale. Infatti, Celestino V aveva un rapporto profondo con la natura. La sua spiritualità si nutriva del contatto con gli elementi naturali.

Le ricostruzioni storiche

Le scene di ricostruzione storica sono state girate in luoghi significativi. I borghi di Capestrano e Bominaco hanno fatto da sfondo. Inoltre, la Basilica di Collemaggio all’Aquila e vari eremi dove visse il santo completano il quadro. Per interpretare il volto del santo, è stato scelto l’attore italo-canadese Marc Fiorini.

Un personaggio tra storia e leggenda

Il documentario utilizza dieci interviste a esperti. Storici, scrittori, giornalisti e prelati analizzano la figura di Celestino V. Le loro riflessioni si concentrano sulle dinamiche della rinuncia al potere. Particolare attenzione viene dedicata al rapporto con il cardinale Caetani, futuro Papa Bonifacio VIII.

Le immagini d’archivio arricchiscono il racconto. Queste fonti storiche avvicinano emotivamente lo spettatore alla “leggenda” del personaggio. Pertanto, la figura di Pietro da Morrone emerge in tutta la sua complessità umana e spirituale.

La storia di Celestino V continua a interrogare il nostro tempo. La sua rinuncia al potere supremo rimane un gesto di straordinaria modernità. Inoltre, la sua ricerca di autenticità spirituale risuona ancora oggi in un mondo spesso dominato dall’ambizione.

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