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Recensione: ”Cercando Olga” – Prima studentessa nera all’Università di Venezia

Recensione: ”Cercando Olga" - Prima studentessa nera all’Università di Venezia Recensione: ”Cercando Olga" - Prima studentessa nera all’Università di VeneziaCercando Olga
Sui passi di Olga Manente,
prima studentessa nera
all’Università Ca’ Foscari di Venezia

di Francesco Furlan
Nuovadimensione Edizioni

Nel 1970, il cantante Nino Ferrer cantava la canzone “voglio la pelle nera” sostenendo il desiderio, definito forse un po’ troppo provocatorio e da alcuni ambiguo, di voler la pelle nera perché secondo lui solo i cantanti di colore (Wilson Pickett e James Brown), erano dotati di corde vocali eccellenti.

Nello stesso periodo, in uno spot televisivo, il pulcino nero Calimero, respinto dai suoi compagni perché “nero”, sarà accettato solo dopo essere stato lavato e sbiancato dal detersivo sponsorizzato. Oggi, in un mondo ormai estremamente globalizzato, quegli episodi sembrano appartenere a un periodo preistorico.

Tutto questo nel 1970 e, leggendo il bel libro di Francesco Furlan, la cui storia ci riporta nientemeno a 53 anni prima, ci sembra invece fantascienza quello che, con uno stile fluido e spigliato, ma mai banale, ci racconta l’autore in “Cercando Olga”.

Olga Manente è una “meticcia” nata in Eritrea nel 1917 da padre italiano, Virginio Manente, maresciallo capo del Regio Esercito, e da madre eritrea con la quale ha avuto una breve storia e alla quale sottrarrà la bambina portandola in Italia e riuscendo a farla riconoscere come propria figlia.

Olga, amatissima dal padre, è una bambina felice e accettata nonostante le leggi razziali già in vigore all’epoca. Etichettata come “la moretta”, è alta e slanciata e viene definita bellissima e di buon carattere da chi viene contattato dallo scrittore che scopre di avere un lontano grado di parentela con Olga e che vuole scoprire di più.

Cercando Olga” non è solo il racconto dettagliato e cronologico della vita della ragazza, poi moglie e madre, attraverso la ricerca negli archivi e delle testimonianze delle persone che l’hanno conosciuta, ma anche uno spaccato minuzioso e realistico della storia e degli eventi dell’epoca e dell’evolversi dei ceti sociali e dei costumi.

Quando Olga nel 1937 si iscrive all’università, questo diventa un evento epocale: donna, di colore, senza una madre anche se il padre si era sposato con Elvira Valbusa. Olga però è indomita e determinata anche se a causa della guerra si laurea solo nel 1945 e diventerà, sempre in base alle testimonianze delle persone contattate, una brava insegnante di francese, impegno che le salverà la vita. Olga muore nel 2009 a 91 anni e la sua vita, funestata da dolori familiari e forse da una demenza senile, è per Francesco Furlan un enigma che abilmente riesce a trasmetterci e che ce la fa amare come se l’avessimo conosciuta di persona.

Francesco Furlan è nato nel 1978 a Mirano (VE) ed è laureato in Scienze della Comunicazione. Lavora come giornalista al quotidiano “La Nuova Venezia” dove si occupa dei principali temi della città. Dal 2015 collabora anche alle pagine del quotidiano “La Repubblica” .In passato ha scritto per L’Ansa e i principali quotidiani veneti.

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