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Recensione: “Olga – Una badante per amica” – Dai 6 ai 99 anni.

Recensione: "Olga - Una badante per amica" - Dai 6 ai 99 anni. Recensione: "Olga - Una badante per amica" - Dai 6 ai 99 anni.Olga una badante per amica
di Alessandro Niero
Valigie Rosse Edizioni
Illustrazioni di Elena Miele

Olga una badante per amica è un piccolo libro di cm. 15×18 di 64 pagine di cui una buona parte interamente illustrate da bellissimi e coloratissimi disegni e che si legge in un fiato. Questo però non solo per le piccole dimensioni ma perché il contenuto è molto accattivante e coinvolgente.

Il protagonista e narratore onnisciente è un bambino in età scolare che conosce una figura per lui sconosciuta: Olga, la badante del nonno Carlo, novantenne, proveniente dalla Moldavia.
“Da un po’ di tempo in qua mio nonno Carlo in giro se ne va con una tipa. Non saprei dire se sia una sua amica e, anche se gli è sempre appiccicata, non sembra essere una fidanzata”.

Inizia così, in forma di filastrocca, il racconto del bambino, innamorato del nonno e che all’inizio è forse un po’ geloso di questa trentacinquenne, che prima era cittadina della “Giunione Bisbetica” che lui confonde con l’Unione Sovietica.

Lo stile è volutamente semplice e molto piacevole adatto anche a bambini in età scolare con un divertente scambio di parole: incarto con infarto, idioma con idiota e migrazione con emigrazione.
Poco alla volta però la badante, all’inizio accettata con diffidenza dal bambino, svela qualità insospettate come la buona conoscenza di ben cinque lingue e con la sua iscrizione all’università.
“Insomma Olga è una vera scoperta. Sono rimasto lì a bocca aperta”.

Il massimo del feeling tra i due avviene però quando un giorno i genitori impegnati lasciano il bambino con la badante che, con stupore per il nipotino, diventa un’eccellente bambinaia.
Olga non è più così un oggetto strano con l’obbligo dell’approvazione ma una persona non solo da accettare con le sue debolezze ma da accogliere per quello che è: “Un essere umano che per necessità è costretto a dover andarsene da dove è nato per fare lavori spesso poco gratificanti per sopravvivere”.

In tutto questo, attraverso una metafora divertente, quasi gioiosa, risaltano temi amari come quello dell’emigrazione, dell’abbandono della propria nazione e della propria cultura. Un libro fortemente raccomandato ai bambini in modo che possono imparare fin dalla prima infanzia ad accettare il diverso e l’emarginato.

Alessandro Niero è nato nel 1968 a San Bonifacio (Verona) e insegna letteratura russa all’Università di Bologna. Si occupa di prosa e letteratura russa del XX secolo e di questioni di traduzioni.

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