Salute e stili di vita sostenibili, a "Rebus"
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Salute e stili di vita sostenibili, a “Rebus”

Ospiti Antonella Viola e Mario Tozzi

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Come sta cambiando la medicina con le ricerche rivoluzionarie sul Dna? E quanto ne sanno i non addetti ai lavori? La scienziata e divulgatrice Antonella Viola parla di salute, di cura e di partecipazione attiva dei cittadini nelle scelte che riguardano la sanità a “Rebus”, condotto da Giorgio Zanchini in compagnia della scrittrice Barbara Alberti, in onda domenica 9 marzo alle 16.15 su Rai 3.
A seguire, con l’aiuto del geologo Mario Tozzi, Giorgio Zanchini e la stessa Barbara Alberti cercheranno di capire come modificare gli stili di vita per salvare il pianeta, cosa è ancora possibile fare per invertire la rotta del cambiamento climatico.

Secondo uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Science Advances e realizzato da un’équipe di scienziati della Kobenhavns Universitet (Danimarca), “i sistemi di supporto vitale della Terra sono così danneggiati che il nostro pianeta è ben al di fuori dello spazio operativo di sicurezza per l’umanità“. Lo studio, basato sull’analisi e l’integrazione di duemila pubblicazioni scientifiche, individua nove “parametri di salute” per la Terra: l’integrità della biosfera, il cambiamento climatico, i cambiamenti delle acque dolci, l’acidificazione degli oceani, la degradazione dello strato di ozono atmosferico, la concentrazione di aerosol in atmosfera, i cambiamenti nel suolo, l’introduzione di sostanze chimiche di sintesi e rifiuti nucleari (ossia l’inquinamento) e i flussi biogeochimici, tra cui gli spostamenti di azoto. Per ciascun parametro i ricercatori hanno stabilito un “limite planetario”, ossia un valore di soglia oltre il quale la stabilità biochimica della Terra comincia a essere compromessa. Secondo lo studio, ben sei limiti su nove sono stati oltrepassati, mentre due (l’inquinamento e l’acidificazione degli oceani) sono vicini a esserlo. Mentre le organizzazioni internazionali, gli Stati e le aziende studiano e mettono in atto strategie, spesso ci si dimentica come il vero cambiamento possa arrivare “dal basso”.

Imperdibile.

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