Appuntamento da non perdere
Sul delitto di Via Poma, trentacinque anni dopo, non è stata ancora scritta la parola fine. L’omicidio di Simonetta Cesaroni resta un mistero. Colpevoli risultati innocenti, errori investigativi, un lungo processo con tre gradi di giudizio e una piena assoluzione, depistaggi. La Commissione Antimafia che ha aperto un’istruttoria, e soprattutto il Gip di Roma che ha respinto la richiesta di archiviazione e ha sintetizzato in 55 pagine tutto quello che su Via Poma è andato storto e va rifatto da capo. Testimonianze da raccogliere di nuovo, alibi da verificare, DNA da prelevare. Al Tg1 la testimonianza esclusiva di Paola Cesaroni, in una lettera in cui riafferma la fiducia nei giudici e nella giustizia affinché si arrivi alla verità sull’omicidio di Simonetta, ricordando anche tutte le altre donne uccise. A Speciale Tg1, Alessandro Gaeta e Sabrina Turco ripercorrono il delitto con nuove testimonianze e filmati inediti scovati nelle Teche Rai. Dietro l’omicidio della ventenne romana, uccisa il 7 agosto del 1990 nell’ufficio degli alberghi della gioventù, c’è un dietro le quinte in cui si muovono oscuri personaggi che non hanno detto tutto quello che sapevano e che, in alcuni casi, hanno addirittura mentito. Sentieri mai battuti dagli investigatori. La Gip di Roma, nell’ordinanza di novembre 2024 in cui invita a indagare di nuovo a tappeto su tutti i protagonisti coinvolti direttamente o indirettamente in questa tragica vicenda, menziona anche l’ombra dei servizi segreti e dei cosiddetti poteri forti. I due autori hanno scavato negli archivi del “non detto” e dei “non ricordo” in questi trentacinque anni di inchieste che hanno contribuito a erigere il muro di gomma intorno e dentro il palazzo di Via Poma, fatto di bugie.
Commenta per primo