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Stasera in tv appuntamento con Documentari d’autore

“Vedete, sono uno di voi”

Stasera in tv appuntamento con Documentari d'autore

La storia personale di un protagonista del Novecento italiano, il cardinale Carlo Maria Martini. La ripercorre il documentario “Vedete sono uno di voi”, di Ermanno Olmi, in onda sabato 23 dicembre alle 22.35 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’autore”.

Filmati d’archivio ed interviste ripercorrono le tappe del suo lungo cammino religioso, accadimenti e atti dell’uomo Martini. Una vita rigorosamente fedele alla sua vocazione e ai suoi ideali, primo tra tutti la giustizia, alla ricerca di una Chiesa il cui fondamentale comandamento è difendere il diritto alla dignità di ciascun uomo.

Il biblista Carlo Maria Martini e l’allora cardinale teologo Joseph Ratzinger hanno sempre avuto rapporti cordiali. Martini racconta nello scritto con cui commentò l’elezione a pontefice di Ratzinger che conobbe l’opera del teologo tedesco nel periodo della contestazione, leggendo il suo saggio Introduzione al cristianesimo, che gli fece da guida nel raccogliere le idee nella confusione di quegli anni, trovandovi il tema dell’incredulo «forse è vero» che lo spinse anni dopo a creare la “Cattedra dei non credenti”. Nello stesso periodo, a Monaco ne ascoltò una lezione in cui rimase colpito dall’audacia di mischiare in una lezione cattedratica riferimenti di vita concreta e realtà locale. Si conobbero personalmente a Roma nell’agosto 1978 quando, alla morte di papa Paolo VI, trascorse nella Capitale l’intero preconclave.

Da biblista dedicò alcune recensioni ai due volumi dell’opera Gesù di Nazaret firmati da papa Benedetto XVI.

Il 29 luglio 2007, con l’articolo Amo il latino, però… pubblicato sulle pagine culturali del quotidiano Il Sole 24 ore criticò il motu proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI, che liberalizzava le celebrazioni liturgiche secondo i libri precedenti al Concilio Vaticano II. Nell’articolo, Martini affermava che non avrebbe ripreso a celebrare secondo tali libri. Parallelamente esprimeva il proprio rammarico per la decadenza dell’uso del latino nella Chiesa.

Imperdibile.

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