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Stasera in tv appuntamento con Sharon Eyal “Into the Hairy”

Dal Festival dei Due Mondi 2023

Stasera in tv appuntamento con Sharon Eyal "Into the Hairy"

La più rivoluzionaria coreografa del nostro tempo, Sharon Eyal, ex icona della Batsheva Dance Company, presenta la sua nuova creazione “Into the Hairy”, co-ideata con Gai Behar, in collaborazione con il londinese Koreless, musicista e produttore di musica elettronica. Uno spettacolo del Festival dei Due Mondi 2023 che Rai Cultura propone giovedì 7 dicembre alle 21.15 su Rai 5. Movimento, musica e spazio si intersecano, la danza esce dai suoi canoni convenzionali, il classico si fonde con la cultura dei club underground e la danza contemporanea viene spinta ben oltre i suoi confini. Danzatori Darren Devaney, Guido Dutilh, Juan Gil, Alice Godfrey Johnny McMillan, Keren Lurie Pardes, Nitzan Ressler La regia tv è di Cinzia Perreca.

Sharon Eyal è nata a Gerusalemme. Ha ballato con la Batsheva Dance Company tra il 1990 e il 2008 e ha iniziato a coreografare nell’ambito del progetto Batsheva Dancers Create della compagnia. Eyal è stato direttore artistico associato per Batsheva tra il 2003 e il 2004 e come coreografo interno per la compagnia tra il 2005 e il 2012. Durante la sua permanenza in azienda, ha creato 16 nuove creazioni.

Dal 2005, Eyal ha iniziato a collaborare con Gai Behar sulle sue creazioni, nonché con la compagnia L-E-V e diversi progetti. Dal 2009, Eyal ha creato oltre 30 nuove creazioni per compagnie di danza di tutto il mondo, come Bedroom Folk, salt Womb, Feelings e Sara per il Nederland Dance Theatre; Half-Life per il Balletto Reale Svedese; Untitled Black e Autodance per GoteborgsOperans Danskompan, Svezia; Killer Pig e Corps de Walk per la Carte Blanche Dance norvegese; Troppo Beaucoup per Hubbard Street Dance Chicago; Plafona per Tanzcompagnie Oldenburg, Germania; Soul Chain per Staatstheater Magonza, Germania e altro ancora.

Eyal ha anche collaborato con nomi importanti del mondo della danza tradizionale come: Dior – Sfilata Primavera Estate 2019; e l’album/film di The National e Mike Milles.

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