“Minghella: il mostro di Genova” è il titolo della nuova puntata di “
Un giorno in Pretura”, che – sabato 9 novembre alle 23.55 su Rai 3 – segue un “cold case” del 1998 alla Corte d’Assise di Torino. Una ragazza albanese che si faceva chiamare Giuliana Vilali, era stata trovata strangolata in un prato dove era solita prostituirsi e le indagini si erano arenate più volte fra mille difficoltà, sia per identificare la vittima, sia per individuare il possibile assassino. Ma, grazie allo sviluppo delle tecniche investigative, il Pubblico Ministero Roberto Sparagna è convinto di riuscire a dimostrare che ad uccidere la donna sia stato Maurizio Minghella, già noto alle cronache per numerose altre aggressioni e omicidi di ragazze di strada.
Minghella
nasce il 16 luglio 1958 a Genova con un asfissia neonatale che gli provoca fin da subito un leggero ritardo mentale. Vive nel quartiere di Bolzaneto, in val Polcevera. Quando ha sei anni, la madre si separa dal marito e inizia a crescere da sola cinque figli, compreso Maurizio. In seguito si lega ad un nuovo compagno, che picchia tutta la famiglia. Minghella comincia a covare un odio profondo per il convivente della madre, definendolo in seguito, durante il primo interrogatorio, con queste parole:«Era un alcolizzato e ci menava di brutto. Lo detestavo parecchio, sovente ho sognato di ucciderlo, stringendogli una corda al collo da dietro le spalle.»
Frequenta la scuola senza riuscire a superare la seconda elementare; a 12 anni infatti frequenta ancora la prima. Dal temperamento manesco, a scuola prende i compagni per il collo e tappa loro il naso o la bocca onde impedire che gridino aiuto mentre subiscono i suoi soprusi. Lasciata la scuola si trova a fare lavoretti tra cui il piastrellista, pur continuando a rubare scooter.
Un appuntamento assolutamente da non perdere.