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Stasera in tv I dimenticati di Sachsenhausen

Una ricerca inedita

Stasera in tv I dimenticati di Sachsenhausen

Fino a oggi si sapeva solo parzialmente quanti erano gli italiani deportati in quello che era noto come il campo di concentramento “modello” delle SS, Sachsenhausen. Mancavano uno studio e una ricerca approfondita ed esclusiva. “I dimenticati di Sachsenhausen” – in onda giovedì 25 gennaio alle 21.10 in prima visione su Rai Storia con la contestualizzazione della professoressa Anna Foa – è la storia di questa ricerca che passa attraverso campi di transito e concentramento, archivi e le storie dei deportati raccontate tramite la loro voce e quella dei propri cari.

Il campo di concentramento di Sachsenhausen fu uno dei più grandi in Germania, in esercizio dal 1936 al 1945. Grazie alla sua vicinanza a Berlino fu utilizzato come campo di formazione per l’addestramento dei comandanti e del personale poi mandato in altri campi. Vi si trovava l’Ispettorato dei campi di concentramento, da cui si impartivano le istruzioni per gli altri campi delle SS. A Sachsenhausen furono deportate circa 200 000 persone e di queste 100 000 vi trovarono la morte.

Il nome Sachsenhausen gli fu dato per via della omonima e vicina stazione ferroviaria (utilizzata a lungo per il campo stesso) situata nel quartiere Sachsenhausen della cittadina di Oranienburg.

Nel territorio di Oranienburg, 35 chilometri circa a nord di Berlino, già dal 1933 era stato aperto un primo campo di concentramento che utilizzava gli edifici di un vecchio birrificio abbandonato, e quello fu uno dei primi in cui i nazisti da poco arrivati al potere imprigionarono i loro oppositori politici, come già avveniva nella cittadina bavarese di Dachau. Il comando di quella struttura, che venne poi abbandonata nel 1935, fu affidato alle SA. Un anno dopo, nella zona denominata Sandhausen (poi Sachsenhausen), venne costruito il campo completamente nuovo di Sachsenhausen. Il progetto fu dell’architetto e ufficiale delle SS Bernhard Kuiper in applicazione delle direttive ricevute in proposito da Himmler.

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