Stasera in tv: “I R.A.S.”: quando Ugo Gregoretti rivoluzionò la tv italiana

Stasera in tv: "I R.A.S.": quando Ugo Gregoretti rivoluzionò la tv italianaUn’inchiesta provocatoria che sfidò la società degli anni ’60

Stasera alle 21.10 su Rai Storia torna “RAInchieste” con Giorgio Zanchini. Il programma ripropone un’opera televisiva rivoluzionaria di Ugo Gregoretti. Infatti, “I R.A.S.” rappresenta una delle inchieste più audaci della tv italiana.

Il 27 maggio 1966 andò in onda la prima puntata di questa serie innovativa. Inoltre, l’opera segnò un momento cruciale nella storia della televisione italiana. Gregoretti infatti riuscì a coniugare sperimentazione e critica sociale in modo unico.

Chi erano i personaggi dalle “ridotte attitudini sociali”

La genesi di un acronimo provocatorio

Per Ugo Gregoretti, i “R.A.S.” erano personaggi fuori dall’ordinario. Questi individui si distinguevano per indole o destino particolare. Tuttavia, il regista non li considerava semplicemente dei casi isolati.

L’inchiesta rappresentava infatti una parodia dell’acronimo militare “R.A.M.”. Quest’ultimo indicava i giovani con “Ridotte Attitudini Militari”. Pertanto, Gregoretti trasformò il concetto in chiave sociale e critica.

Una società militarizzata sotto la lente d’ingrandimento

Il regista immaginava la società come un esercito di civili. Inoltre, questa visione permetteva di classificare alcuni individui come “socialmente inadatti”. Questi personaggi non riuscivano ad adattarsi alla vita organizzata e standardizzata dell’epoca.

I protagonisti dell’inchiesta erano volutamente caricaturali ma mai del tutto irreali. Infatti, rappresentavano archetipi della solitudine, dell’inadeguatezza e dell’assurdo quotidiano.

Ugo Gregoretti: il pioniere della tv italiana

Dall’assunzione in Rai al successo internazionale

Gregoretti venne assunto in Rai come impiegato nel dicembre 1953. Inoltre, amava dire di vantare “un mese in più della televisione italiana”. Questa coincidenza temporale simboleggiava il suo legame profondo con il nuovo mezzo.

Il primo compito assegnatogli fu individuare un santo patrono per la televisione. Pertanto, propose Santa Chiara per il suo dono dell’ubiquità. Infatti, questa caratteristica si adattava perfettamente a un mezzo innovativo capace di trasmettere immagini contemporaneamente.

Una carriera poliedrica e innovativa

Nel 1955 Gregoretti entrò nella redazione del telegiornale di Vittorio Veltroni. Inoltre, realizzò servizi per la rubrica di costume “Semaforo”. La sua versatilità lo portò anche a comparire in video come giornalista.

Il successo arrivò nel 1960 con “La Sicilia del Gattopardo”. Questo documentario televisivo vinse il prestigioso Premio Italia. Inoltre, venne trasmesso dalla BBC e proiettato privatamente per Luchino Visconti.

Dal cinema al teatro: un artista completo

Il debutto cinematografico

Nel 1962 Gregoretti debuttò al cinema con “I nuovi angeli”. Questo film-inchiesta sui giovani del miracolo economico fu prodotto da Luigi Comencini. Pertanto, il regista dimostrò la sua capacità di spaziare tra diversi linguaggi artistici.

L’anno successivo Roberto Rossellini lo chiamò per “RO.GO.PA.G.”. Questo film corale coinvolgeva quattro registi: Rossellini, Godard, Pasolini e Gregoretti. Infatti, la collaborazione confermò il suo talento riconosciuto a livello internazionale.

Una produzione artistica variegata

La carriera di Gregoretti comprendeva film, spettacoli teatrali e programmi televisivi. Inoltre, tutte le sue opere erano contraddistinte da un’analisi pungente della società. La sua visione critica si esprimeva attraverso un linguaggio sperimentale e provocatorio.

L’eredità di “I R.A.S.” nella tv contemporanea

Un’inchiesta che anticipò i tempi

“I R.A.S.” rappresentava una forma di televisione d’autore innovativa per l’epoca. Infatti, il programma combinava documentario e sperimentazione linguistica. Inoltre, affrontava temi sociali con ironia e provocazione.

L’opera di Gregoretti influenzò generazioni di autori televisivi. Pertanto, “I R.A.S.” rimane un punto di riferimento per chi studia l’evoluzione del medium televisivo.

Un appuntamento imperdibile

La riproposta su Rai Storia permette di riscoprire questo capolavoro televisivo. Inoltre, offre l’opportunità di comprendere meglio l’evoluzione della società italiana. L’inchiesta di Gregoretti mantiene infatti una straordinaria attualità.

Infine, “I R.A.S.” dimostra come la televisione possa essere strumento di analisi critica. La genialità di Gregoretti continua a ispirare autori e registi contemporanei.

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