Stasera in tv la strage di Portella della Ginestra: quando Salvatore Giuliano terrorizzò la Sicilia

Stasera in tv la strage di Portella della Ginestra: quando Salvatore Giuliano terrorizzò la SiciliaIl 1° maggio 1947: una festa del lavoro che divenne tragedia

Era il primo maggio del 1947 quando a Portella della Ginestra, in provincia di Palermo, si consumò una delle pagine più buie della storia siciliana. Comunisti e socialisti si erano riuniti per celebrare la Festa del Lavoro. Inoltre, erano particolarmente soddisfatti dei risultati ottenuti nelle recenti elezioni.

Famiglie intere partecipavano alla celebrazione su quel pianoro che sembrava sicuro. Tuttavia, poco distante si nascondeva una minaccia mortale. Salvatore Giuliano e la sua banda osservavano dall’alto, armati di fucili, pistole e una mitragliatrice pesante.

A un cenno del loro capo, i banditi aprirono il fuoco sulla folla inerme. La festa si trasformò rapidamente in una strage. Undici persone persero la vita, mentre molte altre rimasero ferite. Questo evento segnò profondamente la memoria collettiva siciliana.

Chi era Salvatore Giuliano: dal contrabbando al banditismo

Gli inizi criminali di Turiddu

Salvatore Giuliano, soprannominato Turiddu, iniziò la sua carriera criminale nel settembre 1943. Durante un tentativo di arresto, uccise un carabiniere che cercava di fermarlo. Questo episodio segnò il passaggio da piccolo contrabbandiere a vero bandito.

Il suo nome divenne presto sinonimo di terrore nell’area di Montelepre. La sua ferocia, infatti, incuteva paura in tutta la zona. Successivamente, la sua reputazione si diffuse ben oltre i confini locali.

L’adesione all’Evis e la guerriglia

Nel 1945, Giuliano fece un passo decisivo entrando nell’Evis, l’Esercito Volontario per l’Indipendenza della Sicilia. Ottenne persino il grado di colonnello all’interno dell’organizzazione. Da quel momento, iniziò una dura guerriglia contro le forze dell’ordine.

La sua attività non si limitava più al semplice banditismo. Piuttosto, assumeva connotazioni politiche e separatiste. Questo rendeva ancora più complessa la situazione per le autorità.

La caccia all’uomo e la cattura

Il Corpo Forze Repressione Banditismo

Dopo anni di caccia all’uomo, nel 1949 venne creato il Corpo Forze Repressione Banditismo. Questa unità speciale aveva l’obiettivo specifico di catturare Giuliano e smantellare la sua banda.

Grazie a questa operazione coordinata, le forze dell’ordine riuscirono finalmente a stringere il cerchio. Il bandito più temuto della Sicilia venne infine catturato, ponendo fine a un’epoca di terrore.

Un personaggio nella storia contemporanea

La figura di Salvatore Giuliano continua a interessare storici e giornalisti. Paolo Mieli e lo storico Salvatore Lupo hanno raccontato la sua storia nel programma “Passato e Presente” su Rai Storia.

Il programma, andato in onda a 75 anni dall’uccisione, ha ripercorso le tappe principali della vita del bandito. Inoltre, ha analizzato il contesto storico e sociale dell’epoca.

La strage di Portella della Ginestra rimane una ferita aperta nella memoria siciliana. Questo evento rappresenta un momento cruciale per comprendere le dinamiche politiche e sociali del dopoguerra italiano.

La storia di Salvatore Giuliano dimostra come il banditismo siciliano fosse strettamente legato alle questioni politiche dell’epoca. Pertanto, la sua figura continua a essere oggetto di studio e riflessione.

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