Lo storico del cinema esamina etica ed estetica del genere bellico

In un periodo storico in cui le guerre interessano il 5 per cento del pianeta, il doppio in confronto al 2021, infuocando anche zone dell’Europa centrale, l’argomento bellico è tornato di grande attualità monopolizzando l’informazione e la cronaca internazionale. Di fronte a questo quadro, “Wonderland” ha voluto interrogarsi su uno dei generi cinematografici più antichi e frequentati dalle majors, riflettendo sull’ambiguo rapporto che l’industria del cinema ha sempre intrattenuto con la rappresentazione degli eventi bellici.
Dagli anni ’70 in poi, quando la sensibilità dello spettatore e dell’industria cinematografica nei confronti della guerra sono mutati, e si è prodotta una copertura televisiva senza precedenti, la descrizione della guerra ha superato l’edulcorazione delle origini per accentuare la componente orrorifica dei conflitti. L’aspetto etico appare come ridimensionato nelle guerre contemporanee.
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