Dalle pagine allo schermo. Dostoevskij nel cinema dei grandi autori Dalle pagine allo schermo. Dostoevskij nel cinema dei grandi autori
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Dalle pagine allo schermo. Dostoevskij nel cinema dei grandi autori

Dalle pagine allo schermo. Dostoevskij nel cinema dei grandi autori Dalle pagine allo schermo. Dostoevskij nel cinema dei grandi autoriIn occasione del bicentenario della nascita di Fëdor Dostoevskij, l’associazione culturale Russkij Mir APS, in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema e il Dipartimento di Lingue e Letterature straniere e culture Moderne dell’Università di Torino, presenta un ampio programma di iniziative volto a divulgare la conoscenza dello scrittore russo e a sottolineare l’universalità e attualità del pensiero di un autore che è punto di riferimento non solo per la letteratura russa dell’Ottocento ma per la storia e la cultura del mondo intero.

Molte saranno le occasioni per approfondire la conoscenza dell’opera e del pensiero di Dostoevskij,  il ricco programma di iniziative infatti prevede la rappresentazione di Raskolnikov e Sonja al teatro Gobetti con il maestro Mauro Avogadro (1 novembre), la rassegna cinematografica presso il Cinema Massimo (dal 2 al 20 novembre), il convegno di studi presso l’Università di Torino (11 novembre, giorno della nascita dello scrittore) e la rappresentazione de Il sogno di un uomo ridicolo presso lo spazio Ferramenta del Sibiriaki.

Le iniziative si svolgono con il patrocinio della Città di Torino, della Regione Piemonte e con il sostegno della Fondazione CRT.

Il programma delle proiezioni dal 2 al 20 novembre al Cinema Massimo prevede 11 titoli, tutti introdotti da esperti.

 

Programma proiezioni

Luchino Visconti

Le notti bianche

(Italia/Francia 1957, 97’, HD, b/n)

Dal racconto omonimo di Dostoevskij. Un impiegato si ferma per strada accanto a una giovane che sta piangendo e i due fanno amicizia. S’incontrano, così, tutte le sere. Lei è innamorata d’un uomo che se ne è andato promettendole di ritornare dopo un anno e ora lo sta attendendo. L’impiegato quasi riesce a far sì che la ragazza dimentichi l’altro ma, proprio la sera in cui lui sembra essere riuscito a ottenere l’amore di lei, il primo uomo ricompare.

Mar 2, h. 21.00 – Il film è introdotto da Silvia Leva e Grazia Paganelli

 

Lev Kulidzhanov

Delitto e castigo

(URSS 1969, 221’, 35mm, b/n, v.o. sott. it.)

Sull’eco della rilettura dei grandi classici da parte del cosiddetto cinema del “disgelo” che caratterizza l’epoca chruscioviana, nel 1969 esce sugli schermi la prima trasposizione del grande romanzo dostoevskijano, ancora oggi riconosciuta come la migliore tra le varie versioni uscite successivamente. Kulidžanov si serve qui di tutta la potenza di una fotografia e di una ricerca autoriali per mettere in scena il romanzo, seguendone il più possibile la linea narrativa. L’aspetto prettamente spirituale della parte conclusiva viene apparentemente sacrificata, trattata tra le righe, a favore, tuttavia, dell’avvincente rapporto tra il giovane protagonista e il commissario Porfirij Petrovič.

Dom 7, h. 16.00 – Il film è introdotto da Eugenia Gaglianone

 

Aleksandr Alov/Vladimir Naumov
Un aneddoto scabroso (Skvernyj anekdot)

(URSS 1965, 102’, 35mm, b/n, v.o. sott. it.)

Il consigliere effettivo Ivan Il’ič Pralinskij irrompe senza preavviso nei festeggiamenti di nozze di un suo subalterno. Grazie a una regia che recupera pienamente le atmosfere dostoevskijane, grottesco, satira sociale e humor nero si mescolano per una spietata e moderna allegoria sul potere. Tratto dal racconto omonimo scritto nel 1862, il film viene bloccato dalla censura e riabilitato solo alla fine degli anni Ottanta, durante la perestrojka.

Dom 7, h. 21.00 – Il film è introdotto da Eugenia Gaglianone

 

Aki Kaurismäki

Delitto e castigo (Rikos ja rangaistus)

(Finlandia 1983, 93’, HD, col., v.o. sott. it.)

Rahikainen, ex studente di legge che ora lavora in una macelleria, uccide a sangue freddo con un colpo di pistola un ricco industriale, responsabile tre anni prima della morte della sua fidanzata. L’unica testimone che potrebbe comprometterlo sceglie di non denunciarlo. Combattuto fra il desiderio di fuggire e quello di costituirsi, Rahikainen imbastisce una sorta di sfida psicologica con il commissario Pennanen.

Lun 8, h. 18.15 – Il film è introdotto da Stefano Boni

Akira Kurosawa

L’idiota (Hakuchi)

(Giappone 1951, 166’, 35mm, b/n, v.o. sott. it.)

Il film narra la storia di Kameda in viaggio verso Hokkaido. Durante il viaggio si imbatte in due donne, Taeko e Ayako. Taeko si innamora di Kameda, anche se Taeko ha già un uomo che è innamorato di lei: Akama. Quando Akama si rende conto che non potrà mai avere l’amore di Taeko, la uccide, dando inizio a una tragedia.

Mar 9, h. 18.00 – Il film è introdotto da Dario Tomasi

 

Andrzej Wajda

I demoni (Les possedés)

(Francia 1988, 116’, HD, col., v.o. sott. it.)

In una città russa nel secolo scorso, una serie di attentati mette la cittadinanza in un clima di psicosi e di sospetto reciproco. Alla base di tutto c’è una congiura di un gruppo di anarchici che spera nell’imminente rivoluzione. Ma tutti (rivoluzionari e repressori) sono strumentalizzati da un diabolico individuo che si serve dei tumulti per perseguire le sue vendette personali.

Sab 13, h. 16.00 – Il film è introdotto da Eugenia Gaglianone

 

Petr Zelenka

I fratelli Karamazov

(Polonia/ Repubblica Ceca 2008, 100’, DCP, col., v.o. sott. it.)

Chiamato in un festival di teatro alternativo a rappresentare I fratelli Karamazov, un gruppo di attori arriva in Polonia, in una fabbrica dismessa all’interno della quale cominciano le prove. Sotto i loro occhi si consuma, intanto, una tragedia: quella del giovane che, lavorando allo spazio allestito nella fabbrica, è caduto fratturandosi la spina dorsale.

Sab 13, h. 18.30 – Il film è introdotto da Massimo Tria

 

Piotr Dumala

La mite (Łagodna)

(Polonia 1985, 11’, col.)

Adattamento de La mite, pubblicato nel 1876 all’interno del Diario di uno scrittore, in cui il soliloquio dell’uomo dinanzi al corpo inerte della giovane moglie suicida prende forma nei chiari/scuri e la tecnica “per sottrazione” del grande artista polacco. Nel 1999 il film viene selezionato per l’antologia internazionale Cartoon Noir.

Ven 19, h. 21.00 – Il film è introdotto da Alessandro Giorgio ed Eugenia Gaglianone

 

Piotr Dumala

Delitto e castigo (Zbrodnia i Kara)

(Polonia 2010, 30’, col.)

Tra i film più noti del regista, qui presentato nella nuova versione accompagnata dal quartetto per archi nr. 8 di Dmitrij Šostakovič. Sei anni di lavoro per una trasposizione che ben restituisce i tormenti di Raskolnikov, evidenziando i principali elementi della poetica di Dumala, dall’esperienza materica della scultura alle forti suggestioni dell’espressionismo tedesco.

Ven 19, h. 21.10 – Il film è introdotto da Alessandro Giorgio ed Eugenia Gaglianone

 

Aleksandr Petrov

Il sogno di un uomo ridicolo (Son Smešnogo čeloveka)

(Russia 1992, 20’, col. v.o. sott. it.)

Un uomo decide di suicidarsi ma, poco prima dell’atto estremo, cade addormentato. Sogna di un mondo perfetto, dove tutto è pace e armonia. La sua presenza, però, corrompe quel magico equilibrio suscitando terrore e odio. Seconda opera dell’artista russo, premio Oscar per Il vecchio e il mare, la cui pittura animata – tavole dipinte a olio con le dita su vetro – costituisce il suo straordinario tratto distintivo. Il film vince il Primo premio al Festival di Annecy 1993.

Ven 19, h. 21.40 – Il film è introdotto da Alessandro Giorgio ed Eugenia Gaglianone

 

Robert Bresson

Così bella, così dolce (Une femme douce)

(Francia 1969, 88’, DCP, col., v.o. sott. it.)

Di fronte al cadavere della giovane moglie appena suicidatasi, il marito si interroga sulle ragioni di questo gesto. Non ci sono nomi, solo Lei e Lui, negli scarni, asciutti ricordi: i due si conobbero quando Lei era ancora una ragazzina e Lui cominciava a lavorare al banco dei pegni. Il matrimonio fu una prigione per Lei, non le venne data mai possibilità di esprimersi autenticamente. Il suo suicidio non è dunque un atto di negazione ma di dolorosa affermazione.

Sab 20, h. 18.45 – Il film è introdotto da Silvia Nugara

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