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mercoledì 8 dicembre 2021 – ore 20.30 Torino, Conservatorio Giuseppe Verdi, piazza Bodoni: Julian Rachlin / violino Sarah McElravy / viola Boris Andrianov / violoncello Itamar Golan / pianoforte

mercoledì 8 dicembre 2021 - ore 20.30 Torino, Conservatorio Giuseppe Verdi, piazza Bodoni: Julian Rachlin / violino Sarah McElravy / viola Boris Andrianov / violoncello Itamar Golan / pianoforte

Fra i più apprezzati artisti della scena internazionale, la star del violino Julian Rachlin torna a esibirsi all’Unione Musicale di Torino, dopo 14 anni di assenza, mercoledì 8 dicembre 2021 (Conservatorio Giuseppe Verdi – ore 20.30).

Artista “poliedrico”, Julian Rachlin è direttore d’orchestra, solista, musicista da camera, insegnante e direttore artistico e da oltre trent’anni solca i palcoscenici di tutto il mondo, entusiasmando il pubblico con uno stile elegante e dinamico. Forte sostenitore della rilevanza della musica classica nell’attuale quadro culturale, Rachlin collabora con i più importanti compositori contemporanei e in qualità di camerista è partner abituale di musicisti come Martha Argerich, Evgeny Kissin, Denis Matsuev, Janine Jansen, Vilde Frang e Mischa Maisky. I suoi progetti attraggono artisti di discipline, background e generi diversi, come nel caso del festival Julian Rachlin & Friends di Dubrovnik e dello Herbstgold-Festival di Eisenstadt, in Austria, di cui Rachlin è stato recentemente nominato direttore artistico.

Per il suo ritorno all’Unione Musicale l’artista austriaco di origine lituana sarà affiancato da tre musicisti d’eccezione: il raffinato pianista lituano Itamar Golan, la violista canadese Sarah McElravy (sua compagna anche nella vita) e il violoncellista Boris Andrianov, pupillo di Rostropovic e Shaffran, che si è segnalato all’attenzione generale con il terzo posto al Concorso Cajkovskij di Mosca e la vittoria al Concorso Janigro di Zagabria. Un quartetto di artisti eccezionali che collaborano insieme da molti anni e che in questa formazione si sono esibiti in prestigiose sale come il Musikverein di Vienna e l’International Music Spring Festival di Praga.

Il programma del concerto (che sostituisce quello annunciato con il trio d’archi e le Variaizioni Goldberg di Bach) prevede pagine di Mozart e Brahms: in apertura il mozartiano Quartetto n. 2 in mi bemolle maggiore K. 493 e a seguire il Quartetto n. 2 in la maggiore op. 26 di Brahms.

Nei mesi estivi degli anni 1784-85, nel cuore della straordinaria stagione creativa dei Concerti per pianoforte, Mozart compose due lavori cameristici in un genere nuovo, il Quartetto con pianoforte: nuovo per Mozart, che non scriverà altri lavori per questa formazione cameristica, e nuovo anche per il pubblico.

Il secondo dei due Quartetti K. 493 venne completato nel giugno 1786 e presenta affinità strutturali ed espressive con un precedente capolavoro cui sembra intimamente collegarsi, il mirabile Quintetto K. 452 per pianoforte e fiati. La stessa tersa cantabilità dei temi, lo stesso clima intensamente lirico e pacato nel primo tempo, con in più un’acuta animazione drammatica nello sviluppo. Lo stesso ritmo ternario, la stessa concentrazione di idee e quasi la medesima tensione armonica nell’intenso Larghetto. Nei tre movimenti si respira un’aria di matura consapevolezza, di fluente discorsività, di grazia ornamentale: anche le tensioni drammatiche, gli spunti appassionati e “romantici”, sono calati in un’atmosfera di raggiunta armonia espressiva e formale e di equilibrio superiore e classico.

 

I tre Quartetti per pianoforte e archi presenti nel catalogo di Brahms furono concepiti negli stessi anni: il Quartetto op. 26 fu abbozzato nel 1857 e completato nel settembre del 1861. Con i primi due, Brahms si presentò al pubblico di Vienna nel 1862.

Come in tutta la sua produzione cameristica, anche nel Quartetto in la maggiore op. 26 tutti gli elementi, l’armonia, la struttura formale, l’invenzione melodica, anche quando di natura popolareggiante, tutto è concepito in termini complessi ed espresso in tono serioso, suggerendo atteggiamenti e disposizioni sinfoniche. Il travaso di modi e stili da un genere all’altro accompagnò tutta l’esperienza creativa brahmsiana e d’altra parte ci troviamo nel genere che costituì per Brahms la sede privilegiata dove sperimentare nuovi linguaggi o procedimenti compositivi e dove affinare la tecnica strumentale per affrontare poi la grande orchestra.

Impeto giovanile e tenera freschezza emana il primo movimento in forma-sonata seguito da un Poco adagio romantico e più riservato. Il tono vivace e vagamente schubertiano dello Scherzo incornicia un trio impetuoso sviluppato in forma di canone e precede il Finale che, con il suo primo tema fortemente ritmato inframmezzato da episodi lirici e meditativi, fa pensare a un ritorno alle movenze della musica zigana.

I PROTAGONISTI

Julian Rachlin è una delle personalità artistiche più rinomate del nostro tempo. Nella sua carriera ultratrentennale, i suoi poliedrici interessi lo hanno portato in tutto il mondo come direttore d’orchestra, solista, artista discografico, musicista da camera, insegnante e direttore artistico. Lo stile elegante e dinamico ha rafforzato la sua fama di essere uno dei principali direttori d’orchestra della sua generazione. Famoso per le meticolosità durante le prove, ha diretto orchestre come Chicago Symphony, Israel Philharmonic, Royal Philharmonic, Konzerthausorchester di Berlino, Russian National Orchestra, Moscow Philharmonic, China Philharmonic, Helsinki Philharmonic, Royal Liverpool Philharmonic e le Orchestre Sinfoniche di Vienna, Birmingham, della RAI di Torino. Julian Rachlin è direttore ospite principale della Turku Philharmonic Orchestra, della Kristiansand Symphony Orchestra ed è collaboratore artistico principale della Royal Northern Sinfonia.

Presenza di grande rilievo nel campo della musica fin dall’età di tredici anni, Julian Rachlin è considerato uno dei maggiori violinisti al mondo. I suoi recenti appuntamenti includono esibizioni con orchestre del calibro dei Munchener Philharmoniker, Los Angeles Philharmonic diretta da Zubin Metha, Mariinsky Orchestra diretta da Valery Gergiev, Oslo Philharmonic diretta da Klaus Mäkelä, St.Petersburg Philharmonic diretta da Yuri Termirkanov, Boston Symphony Orchestra, Orchestra Filarmonica della Scala, Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks, Montreal Symphony Orchestra diretta da Christoph Eschenbach e Pittsburgh Symphony Orchestra diretta da Manfred Honeck.

Strenuo sostenitore della rilevanza della musica classica nell’attuale panorama culturale, i progetti di Julian Rachlin con compositori viventi e collaborazioni cross-over hanno riunito artisti provenienti da generi, discipline e background diversi. Ha collaborato a stretto contatto con Krzysztof Penderecki, Giya Kancheli, Vangelis e Lera Auerbach. Nel 2000, si è unito a Mstislav Rostropovich nella prima esecuzione assoluta del Sestetto di Penderecki; in seguito, Penderecki ha composto e dedicato a Julian Rachlin il Concerto Doppio per violino, viola e orchestra, nonché la Ciaccona per violino e viola. Rachlin è apparso in film e ha collaborato con personalità cinematografiche quali John Malkovich, Sir Roger Moore e Gerard Depardieu.

I rinomati festival musicali curati da Julian Rachlin riflettono la sua gioia di vivere e la passione nel riunire grandi artisti e pubblico internazionale in una celebrazione della musica e dell’arte. Collabora spesso con partner musicali del calibro di Martha Argerich, Evgeny Kissin, Denis Matsuev, Janine Jansen, Vilde Frang e Mischa Maisky. Il suo instancabile lavoro e dedizione per il suo festival “Julian Rachlin & Friends” a Dubrovnik, in Croazia, è stato riconosciuto in tutto il mondo e recentemente è stato nominato direttore artistico 2021 dello Herbstgold-Festival nel leggendario Palazzo Esterházy di Eisenstadt, in Austria.

Il suo impegno per la formazione e il sostegno dei giovani talenti lo ha portato a fondare la Julian Rachlin Foundation, che si occupa di aiutare giovani musicisti di eccellenza a perseguire le proprie carriere. Dal 1999 è membro di facoltà e professore presso la Musik un Kunst Privatuniversität der Stadt Wien.

Rachlin ha ricevuto molti riconoscimenti per il lavoro svolto nel campo della musica classica, tra i quali un Premio dall’Accademia Musicale Chigiana di Siena, il titolo di “Young Global Leader” del World Economic Forum e la carica di ambasciatore dell’UNICEF per lo United Nations Children’s Fund. Nel 2013 Julian Rachlin si è esibito con Zubin Mehta e l’Orchestra di Stato Bavarese al concerto Pace per il Kashmir ai Mugal-era Shalimar Gardens di Srinagar in Kashmir, la prima esibizione con un’orchestra occidentale in quella regione.

Nato in Lituania, Julian Rachlin si è trasferito a Vienna con la sua famiglia all’età di tre anni. Ha studiato violino con Boris Kuschnir alla Musik un Kunst Privatuniversität der Stadt Wien e ha ricevuto lezioni private da Pichas Zukerman a New York. Julian Rachlin ha anche studiato direzione d’orchestra con Mariss Jansons e Sophie Rachlin, mentre Daniele Gatti è stato suo mentore.

Rachlin suona uno Stradivari “ex Liebig” del 1704 e una viola Lorenzo Storioni del 1785, su gentile concessione della Dkfm Angelika Prokopp Privatstiftung. Le sue corde sono sponsorizzate da Thomastik-Infeld.

Le sue apprezzate registrazioni sono pubblicate dalle etichette Deutsche Grammophon, Sony Classical e Warner Classics.

Sarah McElravy, grazie al suo impegno in concerti, recital e musica da camera, è uno dei pochissimi artisti in possesso di eguale virtuosismo sia nel violino sia nella viola. Nella stagione 2020-2021 si è esibita come solista con la Filarmonica Sinfonica di Trondheim.

Molto stimata in Europa, Nord America e Asia, Sarah McElravy si esibisce con le maggiori orchestre al mondo. Ha interpretato la prima esecuzione per il Regno Unito del Doppio concerto per violino e viola di Penderecki con Julian Rachlin e la Royal Northern Sinfonia diretta da Alexander Joel e il Don Quixote di Strauss con Boris Andrianov e la Russian National Orchestra diretta da Dmitri Jurowski. Si è anche esibita con i Solisti di Mosca diretti da Yuri Bashmet, oltre che con la Filarmonica Slovena, la Filarmonica di Nizza, la Turku Philharmonic e i Virtuosi di Mosca. Sarah McElravy ha anche debuttato in Giappone con la Royal Northern Sinfonia al Festival La Folle Journée.

Come musicista da camera si è esibita nelle più grandi sale e festival del mondo, con artisti del calibro di Julian Rachlin, Janine Jansen, Vilde Frang, Denis Kozhukhin, Itamar Golan, Andreas Ottensamer, Mischa Maisky, Nicholas Altstaedt, Boris Andrianov e Daniel Müller-Schott.

Nel 2014 Sarah McElravy ha fondato la Chamber Music Society México, un’organizzazione che si dedica alla diffusione della musica da camera a Città del Messico.

Sarah McElravy ha ricevuto Laurea e specializzazione in musica al Cleveland Institute of Music sotto la guida di Paul Kantor e Stephen Rose. In seguito, ha completato il proprio programma biennale di specializzazione in quartetto alla School of Music della Yale University, sotto la guida del Quartetto di Tokyo.

Sarah McElravy suona un violino Ferdinando Gagliano del 1791 e una viola Lorenzo Storioni del 1785 per gentile concessione del Dkfm Angelika Prokopp Privatstiftung di Vienna.

Boris Andrianov, violoncellista russo, si esibisce nelle principali sale da concerto e nei festival più prestigiosi del mondo. Pur avendo un’agenda fitta di impegni in tournée, nella sua terra d’origine ama esibirsi sia in grandi città sia in paesini piccoli e sperduti che non hanno mai ospitato concerti. Ha anche partecipato a molti progetti nazionali e internazionali mirati ad ampliare gli orizzonti musicali della Russia, coinvolgendo specialmente le province russe. Tali progetti, in cui Boris Andrianov si ricongiunge con artisti prestigiosi, riscuotono grande successo fra il pubblico.

Nato nel 1976, ha studiato presso la Scuola di Musica Gnessins di Mosca per poi proseguire gli studi al Conservatorio Čajkovskij di Mosca e alla Hochschule für Musik Hanns Eisler (classe di David Geringas).

Boris Andrianov ha vinto il Concorso per Violoncello Antonio Janigro a Zagabria, oltre ad altre competizioni a Johannesburg, Hannover (Classica Nova – In Memoriam Dmitrij Šostakovič, come componente di duo insieme ad Alexey Goribol), Parigi (Concours de violoncelle Rostropovich) e Corea del Sud (Concorso Isang Yun). Ha vinto il terzo premio al Concorso Internazionale Čajkovskij, il Triumph Award per i giovani ed è stato nominato Honored Artist della Federazione Russa nel 2016.

Boris Andrianov si è esibito con le orchestre e i direttori più prestigiosi, tra i quali Valery Gergiev, Vladimir Fedoseev, Yury Simonov, Pavel Kogan, Krzysztof Penderecki, Alexander Vedernikov, Gianandrea Noseda, Dmitry Liss, Roman Kofman, Vasily Petrenko, Stefan Vladar, Dmitri Jurowski, e Alexander Sladkovsky. Fra I musicisti con cui ha suonato nelle esibizioni da camera figurano Yury Bashmet, Menahem Pressler, Akiko Suwanai, Janine Jansen, Julian Rachlin, Itamar Golan, Denis Matsuev, Sergey Nakaryakov, Vadim Repin, Maxim Vengerov, Alexey Lyubimov e Tatiana Grindenko.

Si è esibito in importanti festival, tra i quali il Royal Swedish Festival, i festival dello Schleswig-Holstein, di Edimburgo, Dubrovnik, Colmar, Davos, Irkutsk (Stars on the Baikal) e il Trans-Siberian Art Festival; è anche ospite regolare dell’Homecoming Chamber Music Festival di Mosca.

Boris Andrianov è a capo di Star Generation, un progetto di respiro mondiale che ha ricevuto il Premio della Cultura da parte del governo russo (2009). È anche padre dei festival internazionali Vivacello e Vivarte di Mosca ed è stato direttore artistico di entrambi. Inoltre, è direttore artistico del Festival Musical Expedition, che è stato fondato nella regione di Vladimir per poi ampliarsi ogni anno. Nel 2021 il festival ha interessato sei regioni russe.

Molto impegnato in collaborazioni con compositori contemporanei, Boris Andrianov ha più volte interpretato in prima esecuzione nuove opere, fra le quali quelle di Giya Kancheli, Krzysztof Penderecki, Efrem Podgaits, Michael Berkeley, Richard Dubugnon, Alexander Rosenblatt, Giovanni Sollima, Vangelis, Alexey Rybnikov, Pavel Karmanov, Samuel Strouk e Alexey Shor.

La discografia di Boris Andrianov include una registrazione realizzata con il chitarrista Dmitry Illarionov, pubblicata da Delos); le Sonate di Šostakovič e Rachmaninov con il pianista Rem Urasin e Sonate per viola da gamba e clavicembalo di Bach e trascritte per violoncello e fisarmonica diatonica, incise con Yuri Medianik. Fra il 2020 e il 2021 ha registrato Variazioni su un tema rococò di Čajkovskij con l’Orchestra di Stato della Repubblica Tartara diretta da Alexander Sladkovsky (Sony Classics), il Concerto per violoncello di Gabriel Prokof’ev con l’Orchestra Filarmonica degli Urali diretta da Alexey Bogorad (prima esecuzione mondiale dell’opera) e Jazz Reflections of Bach Suites con Leonid e Nick Vintskevich, oltre alle Suites per violoncello di Bach (la pubblicazione è in programma per il 2022).

Boris Andrianov insegna al Conservatorio di Mosca dal 2009. Suona un violoncello realizzato da Carlo Bergonzi e messo a disposizione dalla State Collection of Unique Musical Instruments.

Per più di due decenni, Itamar Golan ha collaborato con i più importanti strumentisti del nostro tempo. Il suo lavoro gli è valso un grande successo di critica; è uno dei pianisti più ricercati della sua generazione e suona sui palcoscenici più prestigiosi di tutto il mondo.

Nato a Vilnius, in Lituania, la sua famiglia si è trasferita in Israele quando lui aveva un anno. Lì ha iniziato i suoi studi musicali e, all’età di sette anni ha tenuto i suoi primi concerti a Tel-Aviv.

Itamar Golan ha ricevuto diverse borse di studio dall’American-Israel Cultural Foundation ottenendo così la possibilità di studiare con Emanuel Krasovsky e con il suo mentore nel campo della musica da camera, Chaim Taub. Successivamente, grazie a una borsa di studio del New England Conservatory di Boston, è stato scelto per studiare con Leonard Shure.

Sin dai primi anni la passione di Itamar Golan è stata la musica da camera, ma si è esibito anche come solista con alcune delle maggiori orchestre, tra cui la Filarmonica di Israele e la Filarmonica di Berlino sotto la direzione di Zubin Mehta, la Royal Philharmonic sotto la direzione di Daniele Gatti, l’Orchestra Filarmonica della Scala, i Wiener Philharmoniker sotto la direzione di Riccardo Muti e la Philharmonia Orchestra sotto la direzione di Lorin Maazel.

Nel corso degli anni ha collaborato con Vadim Repin, Maxim Vengerov, Julian Rachlin, Mischa Maisky, Shlomo Mintz, Ivry Gitlis, Ida Haendel, Kyung Wha Chung, Sharon Kam, Janine Jansen, Martin Frost e Torleif Thedeen, per citarne alcuni.

È ospite regolare di molti prestigiosi festival musicali internazionali, tra cui Salisburgo, Verbier, Lucerna, Tanglewood, Ravinia e ha effettuato numerose registrazioni per importanti etichette quali Deutsche Grammophon, Warner Classics, Decca, Teldec, EMI e Sony Classical.

Nel 1991, Itamar Golan ha ricevuto una cattedra alla Manhattan School of Music, divenendone uno degli insegnanti più giovani di sempre. Dal 1994 insegna musica da camera al Conservatorio di Parigi. Itamar Golan risiede a Parigi, dove è coinvolto in diversi progetti artistici.

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