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Recensione: “Elogio della nonna” – un saggio che avvince come un romanzo

Recensione: "Elogio della nonna" - un saggio che avvince come un romanzo Recensione: "Elogio della nonna" - un saggio che avvince come un romanzoElogio della nonna
di Simonetta Robiony
Fefè Editore

La nonna del racconto, “indipendente, autonoma, egoista, colta, impositiva”, non è certamente l’immagine di donna che ci si aspetterebbe se pensiamo che era vissuta in un periodo in cui i diritti delle donne erano ancora ben lontani dal venir riconosciuti. Proprio per questo la sua storia meritava di essere raccontata e chi avrebbe potuto farlo meglio se non una nipote giornalista e attenta alle problematiche relative all’uguaglianza di diritti tra i due sessi?

Questo libro, pur essendo un saggio e non un romanzo, tuttavia è come un romanzo. Narra fatti reali e parla di persone reali, ma a volte sembra di leggere storie di avventure tipiche dei romanzi della letteratura: nonni, genitori, zii e cugini di cui si parla abbondantemente, pur essendo persone reali e non inventate dalla penna di uno scrittore, sembrano, infatti, personaggi letterari, dato l’elevato numero di colpi di scena a cui loro malgrado assistono o di cui sono responsabili.

La cosiddetta grande storia, quella che studiamo sui libri, narrata nel libro di Simonetta Robiony cattura dunque la nostra attenzione e diventa storia di tutti i giorni, facendoci anche cogliere analogie e differenze con l’attualità.

“La nonna mi è apparsa un esempio morale cui guardare per ciò che la vita le ha riservato e per come lo ha affrontato”
, spiega l’autrice nell’introduzione, dopo aver rivelato di aver voluto scrivere il racconto per se stessa e “per i figli, i nipoti, gli amici”, affinché ne traggano spunto ed esempio.

Le due guerre mondiali, i bombardamenti, la chiamata alle armi, gli sfollamenti, la borsa nera e i disagi vari cui era sottoposta la popolazione fanno comprendere, infatti, la necessità di reagire alle avversità di oggi, con lo stesso spirito della nonna Maria descritta dalla Robiony.

A tal proposito, sono emblematiche le tre parole presenti nel sottotitolo, e cioè “solidità, solidarietà, emancipazione”, perché ci fanno capire il messaggio di fondo che la lettura di questo libro intende trasmettere ai lettori del terzo millennio, un periodo in cui le tre parole sembra che abbiano perso vigore.

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