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Recensione: “La moglie di Martin Guerre” – L’ombra del sospetto

Recensione: "La moglie di Martin Guerre" - L'ombra del sospetto Recensione: "La moglie di Martin Guerre" - L'ombra del sospettoLa moglie di Martin Guerre
di Janet Lewis
traduzione di Eva Allione
Racconti, 2022

L’uomo che si spaccia per Martin Guerre, tornato a casa otto anni dopo la partenza per un disguido col proprio padre, è un impostore oppure no?​ È questa la domanda che dall’inizio alla fine si pone il lettore e che Janet Lewis, da esperta conoscitrice dell’animo umano, dà solo alla fine.

“La moglie di Martin Guerre”
è un romanzo che si legge tutto d’un fiato, non solo per la qualità della narrazione, ma anche per il coinvolgimento emotivo. ​ Via ​ via che scorrono le pagine, infatti, il lettore “entra” nell’animo di Bertrande de Rols e insieme a lei s’interroga sulla vera identità del marito.

Il racconto è basato sulla storia vera di Martin Guerre, un contadino francese del XVI secolo, e ​ l’autrice, ​nella prefazione alla prima edizione del 1947, rivela di aver scritto questa storia dopo aver letto il volume di un giurista contenente i molti danni di un sistema giudiziario eccessivamente fiducioso nelle prove indiziarie.

La storia narrata è dunque vera ma, ovviamente viene rielaborata in chiave romanzesca, poiché ​la Lewis indaga nelle pieghe più nascoste dell’animo umano e dà perciò spessore alle caratteristiche peculiari dei personaggi, a cominciare da Bertrande, la moglie di Martin.

Di lei conosciamo i dubbi, i tormenti, le delusioni e le aspettative, la sentiamo vicina, perché appare ai nostri occhi come un’eroina romantica, ma anche come una femminista ante litteram. Bertrande sfida le convenzioni sociali dell’epoca, portando in tribunale il sedicente Martin, pur consapevole che avrebbe potuto perdere i vantaggi di donna sposata e benestante. Nel corso della narrazione, assistiamo a molti colpi di scena e, immedesimandoci in lei, percepiamo le diverse sfumature del dubbio che l’attanaglia.

Vista l’ambientazione, non mancano le descrizioni dell’ambiente naturale, molto spesso in sintonia con gli stati d’animo della protagonista, come quando leggiamo che con la visione del “suolo fertile” e ”i germogli di grano tenero”, “Bertrande continuava a essere felice, sempre accompagnata dall’ombra del sospetto”.
Dal romanzo sono stati tratti due film di successo, benchè, come spesso succede, ​ la storia raccontata è stata rivisitata.

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