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Recensione: “La storia speciale. Perchè non possiamo fare a meno degli antichi romani”. L’antica Roma come non l’abbiamo mai sentita raccontare

Recensione: “La storia speciale. Perchè non possiamo fare a meno degli antichi romani”. L’antica Roma come non l’abbiamo mai sentita raccontare Recensione: “La storia speciale. Perchè non possiamo fare a meno degli antichi romani”. L’antica Roma come non l’abbiamo mai sentita raccontareEdito da Laterza, “La storia speciale. Perchè non possiamo fare a meno degli antichi romani”, scritto da Giusto Traina, un volume che dimostra come tanti fatti ed idee siano ancora presenti nel nostro immaginario collettivo.

La storia romana ci riguarda da molto vicino ed il libro “La storia speciale. Perchè non possiamo fare a meno degli antichi romani” non è una lezione di storia romana, ma una galleria di personaggi ed episodi che hanno fatto la storia.

Secondo il Talmud, nella città di Roma vi sono 365 piazze, in ognuna delle quali vi sono 365 palazzi, e ognuno di essi ha 365 piani, di cui ognuno contiene di che nutrire il mondo intero.

Andiamo allora alla scoperta di questa storia speciale, quella dei nostri antenati, gli antichi romani. Sui banchi di scuola, tutti abbiamo imparato a memoria i nomi dei 7 re di Roma. E li abbiamo immediatamente dimenticati. Tutti quanti abbiamo studiato a grandi linee la storia della lupa e dei due gemelli, Romolo e Remo; delle epiche battaglie contro Annibale, delle conquiste imperiali e delle invasioni barbariche.

Ma ci siamo mai chiesti a cosa serve davvero conoscere la storia dei nostri antenati, gli antichi romani? Il libro vuole rispondere a questa domanda e lo fa rivendicando con orgoglio la connotazione di ‘speciale’ per la storia romana.

Vedremo allora come Romolo fondò la Città Eterna accogliendo i migranti. Come Cesare sterminò più di 400.000 germani per scoraggiare i passaggi di frontiera. Come calpestare i tombini di Roma con la scritta SPQR equivalga a commettere un delitto di lesa maestà. Come il concetto di ius soli sia un’elaborazione dei giuristi medievali. E, infine, come siano state ipotizzate ben 210 cause diverse della caduta dell’impero.

“La storia speciale. Perchè non possiamo fare a meno degli antichi romani” non è un volume destinato agli esperti, perché evita la lingua specifica, ma è suddiviso in capitoli tematici intitolati a frasi latine celebri.

“Temo che oggi la storia romana stia diventando una disciplina di nicchia. Chi non ha fatto studi umanistici non riesce a capacitarsi che esistano ancora cattedre universitarie di questa materia: un atteggiamento che ho riscontrato anche nell’ambito della comunità accademica. Eppure, fino a non molto tempo fa, quella degli antichi romani era la Storia per eccellenza, la grande storia da idealizzare e prendere a modello. Una storia pregiata e peculiare al tempo stesso, per l’appunto ‘speciale’”, racconta così Traina il suo libro.

Giusto Traina è ordinario di Storia romana presso Sorbonne Université. Ha al suo attivo numerosi saggi di storia antica e tardoantica, tra cui 428 dopo Cristo. Storia di un anno (Laterza, 2007, tradotto in quattro lingue, e ora riedito da Fayard, 2020, in una nuova versione aggiornata).

Di recente ha curato il vol. I della serie Mondes en guerre (Passés composés, 2019) e, insieme a Ricardo González Villaescusa e Jean-Pierre Vallat, il manuale Les mondes romains. Questions d’archéologie et d’histoire (Ellipses, 2020). Oltre a La storia speciale ha in preparazione una storia della fine della Repubblica romana vista dai non-romani (Fayard) e, insieme ad Aldo Ferrari, una breve storia dell’Armenia (Il Mulino).

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