Vai al contenuto

Stasera in tv appunta con “Tora! Tora! Tora!”

Un colossal su Pearl Harbor

Stasera in tv appunta con "Tora! Tora! Tora!"

Il 7 dicembre 1941 i giapponesi bombardarono a sorpresa le Hawaii nel famosissimo attacco a Pearl Harbor. Venerdì 19 aprile, alle 21.10, Rai Movie per il ciclo “Fuoco nemico”, dedicato ai film di guerra, trasmette “Tora! Tora! Tora!” di Richard Fleischer, con Martin Balsam, Jason Robards, So Yamamura, Joseph Cotten. Gli Stati Uniti, allo scopo di rinforzare la propria presenza militare nel Pacifico, hanno deciso di trasferire il comando della propria flotta da San Diego alle Hawaii. Il Giappone, fino allora non in guerra con l’America, metterà in atto un imponente attacco aereo, prendendo completamente alla sprovvista le forze statunitensi. Questo roboante colossal (Oscar nel 1971 per gli effetti speciali) spezzò il monopolio su Pearl Harbor, che fino allora spettava all’amatissimo “Da qui all’eternità”. Ma “Tora! Tora! Tora!” non è solo un film di esplosioni e picchiate aeree. Per la prima volta si scelse di raccontare la guerra dal punto di vista di entrambe le nazioni coinvolte, dando profondità e spessore ai giapponesi e sforzandosi di narrare gli errori di intelligence degli americani, che non riuscirono a prevedere e contrastare l’unico bombardamento avvenuto sul loro territorio in tutta la storia.

Il film venne girato da due unità, una giapponese ed una statunitense.

Ad un quarto di secolo dalla fine della guerra, il cinema statunitense cessava lo stereotipo negativo dell’ex nemico giapponese e presentava un quadro obiettivo del campo avversario, delle motivazioni delle scelte politiche e delle diverse tendenze nel governo nipponico.

La documentazione di base fu ricavata da un libro di Gordon Prange, docente di storia all’Università del Maryland ed ex membro dello Stato Maggiore del generale MacArthur. Fu poi completata dalle testimonianze dei superstiti, fra cui lo stesso colonnello Genda, che prese parte anche alle riprese in qualità di consigliere tecnico (Fuchida invece, divenuto ministro del culto, si rifiutò).

Autore

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Send this to a friend