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Stasera in tv appuntamento con Indagini capolavoro

Un giallo dell’arte

Stasera in tv appuntamento con Indagini capolavoro

Tombaroli senza scrupoli, una nobildonna russa, dei ladri maldestri sono i personaggi del documentario “Indagini Capolavoro”, di Emanuela Avallone e Silvia De Felice, con la regia di Linda Tugnoli, prodotto da Rai Cultura e in onda martedì 6 febbraio alle 19.25 su Rai 5. Il doc ricostruisce la storia di tre furti emblematici della storia italiana per raccontare le tecniche di indagine e la collaborazione tra Carabinieri e storici dell’arte, che hanno permesso così di recuperare beni preziosi e riportarli nel luogo da cui provengono.

Il documentario è stato realizzato grazie alla preziosa collaborazione del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e al Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, una vera eccellenza italiana nel recupero delle opere rubate, ed è stato costruito attraverso testimonianze prestigiose, come quelle di Peter Aufreiter, direttore della Galleria Nazionale delle Marche di Urbino; Valentino Nizzo, direttore del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia; Paolo Giorgio Ferri, magistrato da sempre in prima linea nel recupero delle opere d’arte rubate; e del Generale di Brigata Roberto Riccardi.

In Italia tutte le antichità sono tutelate dalla legge, siano esse note o anche ignote (perché sotto terra o in mezzo al mare), e pertanto l’impossessamento abusivo da parte di chiunque costituisce reato. In Italia, in particolare, l’articolo 826 del codice civile individua fra il Patrimonio indisponibile dello Stato “le cose di interesse storico, archeologico, paletnologico, paleontologico e artistico, da chiunque e in qualunque modo ritrovate nel sottosuolo”. Il Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, in materia di “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, inoltre, all’articolo 88 stabilisce che “Le ricerche archeologiche e, in genere le opere per il ritrovamento delle cose indicate all’art .10 [beni culturali di interesse archeologico, ndr] in qualunque parte del territorio nazionale sono riservate al Ministero”.

L’opera dei tombaroli, inoltre, stravolge la stratigrafia di un deposito archeologico.

Appuntamento da non perdere.

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