Oriana Fallaci

Oriana Fallaci è la protagonista di “Inimitabili“, il programma di Rai Cultura condotto da Edoardo Sylos Labini, in onda mercoledì 25 giugno alle 21.10 su Rai Storia. Oriana Fallaci nasce a Firenze nel 1929 in una famiglia antifascista. A 14 anni partecipa alla Resistenza come staffetta partigiana, esperienza che segna il suo carattere combattivo. Negli anni ’50 entra nel giornalismo e si distingue per il suo stile diretto e senza compromessi, lavorando per importanti testate italiane e internazionali. Diventa celebre per le sue interviste ai divi di Hollywood e ai grandi della Storia, da Kissinger a Gheddafi, da Khomeini a Indira Gandhi, ma anche per i suoi reportage di guerra in Vietnam, Medio Oriente e America Latina. Nel 1968 sopravvive al massacro di Tlatelolco, a Città del Messico, rimanendo ferita durante la repressione governativa contro gli studenti.
La sua vita privata è segnata dal dolore: perde due figli non nati e vive una tormentata relazione con Alekos Panagulis, oppositore del regime greco dei colonnelli, la cui morte sospetta la porta a scrivere “Un uomo”.
Dagli anni ’80 si trasferisce a New York, ma continua a scrivere e a schierarsi su temi controversi. Dopo l’11 settembre 2001, pubblica “La Rabbia e l’Orgoglio”, un feroce attacco al fondamentalismo islamico e all’Occidente debole, scatenando accese polemiche. La Fallaci viene accusata di razzismo e fascismo da parte degli antifascisti, proprio lei che antifascista lo era stata davvero. Colpita da un tumore, che chiama “l’alieno”, trascorre gli ultimi anni tra l’Italia e gli Stati Uniti. Muore nel 2006 a Firenze, dove viene sepolta accanto alla sua famiglia.
Oriana Fallaci resta un’icona del giornalismo e del pensiero libero, una voce irriverente che ha sempre sfidato il potere e il conformismo culturale del politicamente corretto senza paura.
Il racconto si avvale delle testimonianze del direttore Vittorio Feltri, che è stato amico personale di Oriana.
La sua vita privata è segnata dal dolore: perde due figli non nati e vive una tormentata relazione con Alekos Panagulis, oppositore del regime greco dei colonnelli, la cui morte sospetta la porta a scrivere “Un uomo”.
Dagli anni ’80 si trasferisce a New York, ma continua a scrivere e a schierarsi su temi controversi. Dopo l’11 settembre 2001, pubblica “La Rabbia e l’Orgoglio”, un feroce attacco al fondamentalismo islamico e all’Occidente debole, scatenando accese polemiche. La Fallaci viene accusata di razzismo e fascismo da parte degli antifascisti, proprio lei che antifascista lo era stata davvero. Colpita da un tumore, che chiama “l’alieno”, trascorre gli ultimi anni tra l’Italia e gli Stati Uniti. Muore nel 2006 a Firenze, dove viene sepolta accanto alla sua famiglia.
Oriana Fallaci resta un’icona del giornalismo e del pensiero libero, una voce irriverente che ha sempre sfidato il potere e il conformismo culturale del politicamente corretto senza paura.
Il racconto si avvale delle testimonianze del direttore Vittorio Feltri, che è stato amico personale di Oriana.
Commenta per primo