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Stasera in tv torna l’appuntamento con “Inimitabili”

“Guareschi. Il bastian contrario”

Stasera in tv torna l’appuntamento con "Inimitabili"

E’ Giovannino Guareschi il personaggio che Edoardo Sylos Labini racconta in “Inimitabili“, il nuovo programma di Rai Cultura che intreccia il documentario storico all’interpretazione teatrale, in onda domenica 7 aprile alle 23.00 su Rai 3 con la puntata dal titolo “Guareschi. Il bastian contrario”. Giovannino Guareschi è uno dei pochi scrittori italiani tradotti in tutto il mondo, le cui opere, a oltre cinquant’anni dalla morte, continuano ad essere pubblicate ovunque. Illustratore, umorista, fondatore di periodici, Guareschi è stato il “papà” di Don Camillo e Peppone, la cui fama, cartacea e cinematografica, non ha mai visto fine, anche trasformando Brescello in set permanente. Edoardo Sylos Labini ricostruisce la biografia e le battaglie politiche e culturali di Guareschi, dall’esordio giornalistico durante il Ventennio allo scandalo De Gasperi, passando per il Candido e le elezioni del 1948, fino alla decisione di tornare a vivere nella sua Bassa a Roncole Verdi, in quel “mondo piccolo” dove tutto ha avuto inizio. Sono intervistati gli storici Giuseppe Pardini e Giuseppe Parlato, il direttore del Memoriale del campo di internamento di Sandbostel Andreas Ehresmann, il giornalista Marco Ferrazzoli e Alberto Guareschi, figlio di Giovannino.

Il conflittuale rapporto di Guareschi con il potere costituito, in qualsiasi forma esso fosse rappresentato, ha sempre dato adito a controversie. Il suo carattere irriverente e sanguigno gli procurò svariati dissidi con le istituzioni. Anticomunista, conservatore(anzi, come preferiva definirsi, “reazionario”), cattolico praticante, monarchico e fervente patriota, Guareschi polemizzò anche con la politica economica repubblicana, a suo avviso eccessivamente statalista, difendendo posizioni economiche improntate all’iniziativa privata, in contrapposizione alle idee più diffuse in materia nella Democrazia Cristiana, e più in generale prendendosela con la sempre crescente diffusione del conformismo nella società italiana, anticipando di alcuni anni talune critiche al Sessantotto.

Labini racconta storie di personaggi inimitabili, dei loro pensieri che li hanno resi unici.

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