Nell’anniversario della sciagura
Dal monte Toc una frana gigantesca precipita nel bacino della diga del Vajont, provocando un’onda che scavalca gli argini e spazza via cinque paesi dal Veneto e dalla faccia della terra. Quattro minuti d’orrore, duemila morti. È il 9 ottobre 1963, il disastro del Vajont è una tragedia annunciata: causata dalla natura, ma “preparata” dall’irresponsabilità degli uomini. In occasione del 60° anniversario, Rai 5 alle 21.15 ripropone l’orazione civile con l’attore e regista Marco Paolini trasmessa in diretta su Rai 2 nel 1997 direttamente dal luogo della catastrofe.
Le cause della tragedia, dopo numerosi dibattiti, processi e opere di letteratura, furono ricondotte ai progettisti e dirigenti della SADE, ente gestore dell’opera fino alla nazionalizzazione, i quali occultarono la non idoneità dei versanti del bacino, a rischio idrogeologico. Dopo la costruzione della diga si scoprì infatti che i versanti avevano caratteristiche morfologiche (incoerenza e fragilità) tali da non renderli adatti ad essere lambiti da un serbatoio idroelettrico. Nel corso degli anni l’ente gestore e i suoi dirigenti, pur essendo a conoscenza della pericolosità, anche se supposta inferiore a quella effettivamente rivelatasi, coprirono con dolo i dati a loro disposizione, con il beneplacito di vari enti a carattere locale e nazionale, dai piccoli comuni interessati fino al Ministero dei lavori pubblici. Posto che la dinamica della catastrofe è risultata concretizzarsi per un concorso di elementi naturali e di serie negligenze umane, le indagini scientifiche rivelarono alcuni elementi inerenti alla costituzione morfologica della vallata.
Un racconto che ricorda e denuncia, spiega e commuove, trasforma la tragedia della Storia in uno spettacolo dolente e appassionato, contemporaneo e civile. Tre milioni e mezzo di telespettatori seguirono il racconto di Paolini realizzato il 9 ottobre 1997 sul luogo della sciagura e trasmesso in diretta televisiva da Rai Due.
Appuntamento da non perdere per ricordare una delle pagine più nere della nostra storia.