Debutta in prima assoluta a Materia Prima Festival – “Di cosa parliamo quando parliamo d’amore” Debutta in prima assoluta a Materia Prima Festival – “Di cosa parliamo quando parliamo d’amore”
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Debutta in prima assoluta a Materia Prima Festival – “Di cosa parliamo quando parliamo d’amore”

Debutta in prima assoluta a Materia Prima Festival – “Di cosa parliamo quando parliamo d’amore”Il Materia Prima Festival, evento dedicato al panorama teatrale e performativo contemporaneo a cura di Murmuris, ospita un debutto assoluto che promette di emozionare e far riflettere. Parliamo dello spettacolo “Di cosa parliamo quando parliamo d’amore”, un adattamento dall’omonimo racconto di Raymond Carver, prodotto dal collettivo Sotterraneo, tre volte premio Ubu. Questo lavoro segna l’esordio alla regia in solitaria di Claudio Cirri, tra i fondatori dell’acclamata formazione.

Appuntamento imperdibile il 3, 4 e 5 marzo con tre sessioni giornaliere alle 18.00, 19.30 e 21.00. Lo spettacolo, pensato per essere rappresentato in abitazioni private, richiede una prenotazione obbligatoria all’indirizzo [email protected].

L’arte di Raymond Carver rivive in scena

Raymond Carver, maestro del minimalismo letterario, ha lasciato un’eredità narrativa che continua a ispirare generazioni. I suoi racconti, spesso definiti come “quadri di Hopper” per la loro capacità di catturare momenti di vita ordinaria con una profondità straordinaria, sono un terreno fertile per il teatro. Claudio Cirri, regista e interprete dello spettacolo, spiega:

“I racconti di Carver sono come finestre aperte su mondi silenziosi, carichi di tensione. I suoi personaggi esistono per un attimo, sorpresi in conversazioni private, per poi scomparire nelle loro biografie inventate.”

Nel testo, la catastrofe, intesa come rovesciamento dell’ordinario, è il fulcro drammatico. Una scossa di terremoto che non miete vittime, ma è abbastanza forte da rovesciare un bicchiere di gin.

Un tavolo, una bottiglia, quattro amici

Lo spettacolo vede protagoniste due coppie di amici (interpretati da Maria Bacci Pasello, Fabio Mascagni, Luisa Bosi e Claudio Cirri) sedute attorno a un tavolo, davanti a una bottiglia di gin. Parlano d’amore, discutono di dove andare a cena, ridono e scherzano. Ma a poco a poco, le parole, i gesti e i silenzi rivelano tensioni nascoste che rischiano di far deragliare la conversazione.

La scena è essenziale: quattro sedie, una bottiglia e il pubblico libero di osservare da vicino. Niente musica di sottofondo, niente apparato scenografico, niente colpi di scena. Solo la cruda realtà dei personaggi che si mettono a nudo, senza appigli.

Il teatro d’appartamento: una scelta audace

Una delle scelte più azzardate e affascinanti dello spettacolo è la decisione di rappresentarlo in abitazioni private. Claudio Cirri spiega:

“Il teatro d’appartamento è un formato peculiare. Entriamo in una casa carica di storie sconosciute, percepiamo qualcosa dalla disposizione dei mobili, dalle fotografie, ma ci sentiamo sempre un po’ intrusi, imbarazzati e curiosi.”

Questa scelta avvicina il pubblico alla storia, rendendolo complice del rito teatrale. Gli spettatori sono invitati a osservare dettagli, intuire frammenti di vite altrui e immergersi in una narrazione che mette a nudo le fragilità umane.

Claudio Cirri: l’esordio in solitaria

Claudio Cirri, noto per il suo lavoro con Sotterraneo, debutta come regista in solitaria con questo progetto. La sua regia rispetta fedelmente lo spirito del racconto di Carver, mantenendo l’ambientazione e la tensione drammatica originali.

Il suo approccio minimalista permette agli attori di esprimersi al massimo, senza l’ausilio di effetti speciali o scenografie complesse. Il risultato è una performance intensa e autentica, che restituisce al pubblico l’essenza del racconto.

Materia Prima Festival: un’occasione unica

Il Materia Prima Festival, organizzato da Murmuris, è un evento che celebra il teatro contemporaneo in tutte le sue forme. Con il sostegno di Mic – Ministero della Cultura, Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione CR Firenze e Unicoop Firenze, il festival offre una piattaforma per artisti emergenti e affermati.

Lo spettacolo “Di cosa parliamo quando parliamo d’amore” si inserisce perfettamente in questo contesto, portando in scena una riflessione universale sull’amore, i non detti e le tensioni che caratterizzano le relazioni umane.

Come partecipare

Per assistere a questo evento unico, è necessario prenotare via email a [email protected] o chiamando il numero 329 9160071. Il prezzo del biglietto è di 15€.

Tutte le informazioni sono disponibili sui siti:

Perché non perdere questo spettacolo

“Di cosa parliamo quando parliamo d’amore” non è semplicemente una rappresentazione teatrale, ma un’esperienza che coinvolge il pubblico in modo profondo. È un’occasione per riflettere su temi universali come l’amore, l’incomunicabilità e le tensioni che spesso caratterizzano le relazioni.

La scelta di rappresentarlo in abitazioni private aggiunge un livello di intimità che rende lo spettacolo ancora più coinvolgente. Gli spettatori non sono semplici osservatori, ma complici di una storia che si svolge a pochi passi da loro.

Le parole di Claudio Cirri

Claudio Cirri, con la sua sensibilità e il suo approccio registico, è riuscito a catturare l’essenza del racconto di Carver. Le sue parole restituiscono l’importanza di un lavoro che va oltre il semplice intrattenimento:

“I personaggi di Carver si mettono a nudo, senza appigli, e così è per i nostri attori. Non ci sono trucchi, solo la crudezza della realtà. E alla fine, anche noi spettatori ci ritroviamo spersi, schiacciati da una penombra che non capiamo come sia sopraggiunta.”

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