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GIORNATA DELLA MEMORIA: Su BACKSTAGE settimana di spettacoli

GIORNATA DELLA MEMORIA: Su BACKSTAGE settimana di spettacoli GIORNATA DELLA MEMORIA: Su BACKSTAGE settimana di spettacoliAnche se con le sale chiuse la funzione civile e sociale del teatro del teatro non si ferma. Per il Giorno della Memoria, ricorrenza celebrata in tutto il mondo il 27 gennaio di ogni anno per commemorare le vittime della Shoah, il Teatro Stabile del Veneto propone dal 24 al 29 gennaio un programma di spettacoli in streaming disponibili gratuitamente sulla piattaforma digitale Backstage. Tre i titoli e le storie protagoniste del palinsesto: Primo recital letterario tratto da Se questo è un uomo di Primo Levi con Jacob Olesen, Finché la mia stella brillerà monologo tratto dall’omonimo libro di Liliana Segre e Daniela Palumbo e interpretato da Margherita Mannino per la regia di Lorenzo Maragoni e Note Scordate. Tre musicisti ebrei nella tempesta delle leggi razziali un concerto di piano e violino alla scoperta delle musiche e della vita di Guido Alberto Fano, Alberto Gentili e Vittorio Rieti.

Ad aprire il programma del Teatro Stabile del Veneto dedicato al Giorno della Memoria lo spettacolo Primo, in diretta dal Teatro Comunale Quirino de Giorgio di Vigonza il 24 (ore 18.00) con replica il 25 gennaio (ore 10.00), diretto da Giovanni Calò e interpretato da Jacob Olesen, con le musiche di Massimo Fedeli e le immagini tratte dalle opere di Eva Fischer. Il recital letterario, proposto dall’Amministrazione Comunale di Vigonza e dall’associazione Echidna e ospitato dallo Stabile del Veneto sulla piattaforma Backstage, dà voce alla testimonianza di Primo Levi per non dimenticare. Partendo dalla forza teatrale dei dialoghi e dalla descrizione che Levi fa degli uomini, con questo spettacolo Calò ha infatti voluto raccontare alle nuove generazioni nel modo più immediato e amplificato l’esperienza dell’autore e dei suoi compagni scomparsi. Si rinnova così la felice collaborazione tra il Teatro Stabile del Veneto e l’Amministrazione Comunale di Vigonza e il Teatro Quirino De Giorgio, già instaurata in occasione di produzioni dello Stabile del Veneto come Una banca popolare di Romolo Bugaro e Savana Padana diretta da Stefano Scandaletti dal romanzo di Matteo Righetto.

Il 27 gennaio il palinsesto dedicato al Giorno della Memoria continua in collaborazione con la Regione Veneto a partire dalle 17.00 con Note Scordate. Tre musicisti ebrei nella tempesta delle leggi razziali, un concerto dedicato ai musicisti Guido Alberto Fano, Alberto Gentili e Vittorio Rieti, tutti e tre di origine veneta, che spinti dal grande amore per la musica attraverseranno città e nazioni per salvare le loro vite e la loro arte. Sul palcoscenico del Teatro Verdi di Padova le loro musiche verranno eseguite dal Duo Elimo, Giovanni Cardillo al violino e Francesco Buffa al pianoforte. Ad accompagnare l’ascolto sarà Edda Fogarollo, autrice dell’omonimo libro edito da Sillabe, che condurrà il pubblico attraverso tre vicende personali e storie di vita.

Dal 27 (dalle ore 19.00) al 29 gennaio va in scena Finché la mia stella brillerà spettacolo scritto da Daniela Palumbo, co-autrice dell’omonimo libro di Liliana Segre edito da Mondadori. Deportata ad Auschwitz all’età di tredici anni e liberata dopo un anno e mezzo di prigionia, la Senatrice della Repubblica e testimone della Shoah, Liliana Segre viene raccontata da Margherita Mannino attraverso un monologo pensato in modo specifico per essere fruibile anche da un pubblico giovane, dagli undici anni in su. Lo spettacolo diretto da Lorenzo Maragoni utilizza – come il romanzo – un linguaggio, immagini e descrizioni di pensieri e sensazioni filtrati dallo sguardo di Liliana giovane ragazza: come si può raccontare l’orrore della Shoah anche ai giovanissimi? Ma ancora: come può essere che ragazzi e ragazze di quell’età quell’orrore lo abbiano vissuto? Le due domande si intrecciano nel corpo dell’attrice, in parte narratrice e commentatrice della storia di vita di Liliana, in parte, a tratti, ospite discreta della sua persona, per attivare in forma doppia (dalla testimone all’attrice, dall’attrice al pubblico) il dispositivo più potente del teatro: l’immedesimazione.

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