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Italia 1 – «FREEDOM» vola con le FRECCE TRICOLORI – con Roberto GIACOBBO, Massimo SESTINI

Italia 1 - «FREEDOM» vola con le FRECCE TRICOLORI - con Roberto GIACOBBO, Massimo SESTINI Italia 1 -  «FREEDOM» vola con le FRECCE TRICOLORI - con Roberto GIACOBBO, Massimo SESTINIDecimo appuntamento con «Freedom – Oltre il confine», in onda lunedì 21 febbraio, in prima serata, su Italia 1. Roberto Giacobbo apre la puntata con le immagini esclusive del volo che ha permesso a Massimo Sestini di realizzare una delle foto più belle delle Frecce Tricolori: una collaborazione tra diversi aerei, per creare un set fotografico in quota, che ha dato vita a un’esperienza unica e imperdibile per appassionati e non.

Giacobbo è con i piloti più amati e famosi d’Italia e, forse, del mondo: le leggendarie Frecce Tricolori, l’incredibile reparto di volo acrobatico dell’Aeronautica Militare Italiana.

Le telecamere di Freedom entrano nella loro sede, l’Aeroporto militare di Udine-Rivolto, dove trova aerei, piloti e personale dell’imponente macchina che c’è dietro a ogni volo, per passare insieme un’intera giornata.

I telespettatori assistono così a una vera sessione di addestramento, dal briefing, alla vestizione, fino al complesso rituale che i piloti compiono prima di salire sui velivoli. E poi, il momento del decollo e dell’allenamento in volo, dove questi fenomenali aviatori sono in grado di compiere manovre sensazionali e stupefacenti.

A seguire, il team di Freedom si reca a Torino per conoscere i luoghi che l’hanno resa una Città Magica. Perché il capoluogo piemontese gode di questa fama? Molte tradizioni e spazi di questa città risultano legati alla superstizione, all’alchimia, alla massoneria e persino all’occultismo. Piazze, portoni, palazzi riportano evidenti simboli esoterici, mentre antiche leggende parlano di misteriose gallerie sotterranee, di potenti reliquie come la Sindone e il Sacro Graal. Quale legame c’è tra Torino e l’antico Egitto e perché la città sarebbe al centro di due triangoli: uno di magia nera ed uno di magia bianca? Giacobbo va a caccia di risposte, indagando nei siti che vengono considerati con maggior energia positiva e negativa della città.

In Umbria, nei pressi di San Giustino, si è svolta una vicenda incredibile: nel 1441, tra il confine dello Stato Pontificio e la Repubblica di Firenze dei Medici nasce un altro, piccolo, Stato. In un periodo storico tra i più importanti della nostra storia, mentre dal Medioevo si entra nel Rinascimento, in un minuscolo territorio succede una cosa imprevedibile: per errore prende vita la Repubblica di Cospaia, che allora aveva soli 350 abitanti, e che è esistita fino al 26 giugno 1826. Una storia che Freedom ripercorre nel dettaglio, un avvenimento fatto di uomini, di leggi non scritte e di una piccola moneta d’argento…

Cosa c’è sotto Orvieto? La sua rupe è un enorme blocco di tufo e da sempre la città si è sviluppata non solo in superfice, ma anche sottoterra. Così, nel corso di circa 2.700 anni, i suoi abitanti hanno saputo scavare un’incredibile serie di cunicoli, grotte, pozzi, cisterne e gallerie, che si intersecano al di sotto della zona abitata, per ingrandire una città dove ogni spazio poteva significare avere più acqua e cibo e, quindi, vita. Giacobbo non solo mostra le profondità del Pozzo della Cava, considerato il fratello maggiore di quello di San Patrizio, ma svela una serie di cavità frutto di recentissime scoperte: una serie di ingegnose soluzioni che gli abitanti di Orvieto hanno introdotto quando la natura ha posto loro dei limiti.

Per l’appuntamento con un Museo in 10 minuti è la volta del Museo Etnografico di Alessandria, conosciuto anche come il museo C’era una volta, perché si pone l’obiettivo, non solo di raccontare il passato attraverso oggetti che oggi non si usano più, ma anche di mettere in scena i ricordi e le memorie dei singoli individui. Attraverso un grande quantitativo di oggetti raccolti dai titolari, sono state ricostruite delle vere e proprie scene di vita quotidiana, come una perfetta classe del 1935

«Freedom» è un programma di Roberto Giacobbo; capo progetto, Irene Bellini; regia, Ico Fedeli; scritto con Massimo Fraticelli, Antonio Costa, Luca Potenziani e Michele Rossi. Per Mediaset: curatela, Elsie Arfaras; produzione esecutiva, Monica Paroletti.

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