Nel giorno del cinquantunesimo anniversario, sabato 12 dicembre, Rai Cultura dedica una programmazione speciale alla strage di piazza Fontana sul suo canale Rai Storia. Alle 12.00 è il doc “12 dicembre 1969. Nella notte triste” per il ciclo “Diario Civile” a ripercorre la “madre di tutte le stragi”, un abisso senza fondo di violenza e persino senza giustizia che ha cambiato per sempre la storia dell’Italia. Nel documentario, la testimonianza di Guido Salvini, magistrato; Vladimiro Satta, storico; Giovanni Tamburino, magistrato; Pietro Calogero, magistrato; Maurizio Dianese, giornalista e scrittore; Giorgio Boatti, giornalista e scrittore. E di Guido Lorenzon, Giovanni Mocchi, Anna Maria Maiocchi, Carlo Airoldi.
Alle 18.30 è la volta di “Diario di un cronista – Quelli che perdono”. Il programma propone un reportage firmato da Sergio Zavoli pochi giorni dopo la strage di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969, e una ricostruzione dello stesso Zavoli dei processi celebrati dal 1972 al 1989 per accertare le reali responsabilità dei componenti di gruppi anarchici o di estrema destra accusati di essere gli autori materiali di detta strage, con interviste ad alcuni esperti sulle stragi avvenute in Italia negli anni ‘60 e ‘70.
Alle 20.30 sono Paolo Mieli e il professor Guido Panvini a ricostruire una delle pagine più tragiche della storia repubblicana nell’appuntamento con “Passato e Presente”. Sul luogo dell’attentato, la Banca Nazionale dell’Agricoltura, in Piazza Fontana, in pieno centro di Milano si contano subito 13 morti – poi diventeranno 17 – e oltre 80 feriti. Anche a Roma, negli stessi minuti, lo scoppio di tre bombe provoca decine di feriti. È puro terrore. Ma ordito da chi? E a quale scopo? L’accertamento delle responsabilità riguardo la strage di Piazza Fontana ha avuto un iter giudiziario particolarmente lungo e complesso. Dopo circa una decina di processi, non ci sono che brandelli di verità e nessuna condanna in via definitiva.