Vai al contenuto

Stasera in tv ad “a.C.d.C.” gli ultimi re guerrieri d’Europa

La battaglia di Hastings

Stasera in tv ad "a.C.d.C." gli ultimi re guerrieri d'Europa

Dopo essere stata bloccata in porto dal cattivo tempo per mesi, la flotta normanna del duca Guglielmo può finalmente attraversare la Manica per invadere l’Inghilterra. Il re Aroldo è nel nord e il suo esercito, benché vittorioso, è esausto dalla lotta contro i vichinghi. Aroldo deve tornare al più presto nel sud, radunare un nuovo esercito e affrontare questa nuova invasione. I due eserciti si incontreranno ad Hastings, il 14 ottobre 1066. Un momento cruciale della storia inglese al centro di “a.C.d.C.”, in onda giovedì 6 Giugno alle 22.10 su Rai Storia, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero.

L’evento che portò alla battaglia di Hastings fu la morte del re Edoardo il Confessore nel gennaio 1066; poiché non aveva eredi, la sua morte diede inizio a una lotta per la successione tra diversi pretendenti. Sebbene Aroldo fosse stato incoronato re poco dopo la morte di Edoardo, dovette affrontare vari nemici, primo fra tutti il re Harald Hardrada di Norvegia e suo fratello Tostig. I due, sbarcati nell’Inghilterra settentrionale, sconfissero un raffazzonato esercito anglosassone nella battaglia di Fulford il 20 settembre 1066 ma furono sconfitti da Aroldo nella battaglia di Stamford Bridge cinque giorni dopo, lasciando come unico nemico Guglielmo di Normandia. Questi sbarcò sulla costa meridionale a Pevensey il 28 settembre e stabilì una testa di ponte per la conquista del regno. Aroldo fu costretto a marciare rapidamente verso sud, radunando forze mentre procedeva.

I numeri esatti delle forze presenti alla battaglia sono sconosciuti poiché anche le stime moderne variano notevolmente. La composizione delle forze è più chiara; l’esercito anglosassone era composto quasi interamente da fanteria e contava pochi arcieri, mentre solo circa la metà degli invasori erano fanti, con il resto diviso equamente tra cavalleria e arcieri.

Appuntamento assolutamente da non perdere con un format di approfondimento storico curato da un grandissimo professionista.

Autore

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Send this to a friend