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Stasera in tv appuntamento con “Gemito, lo scultore folle”

Un artista e la sua Napoli

Stasera in tv appuntamento con "Gemito, lo scultore folle"

Chi era Gemito? Un artista geniale o una mente malata illuminata ogni tanto dalla luce del talento? Un artista ancorato al passato con la sua ricerca ossessiva del realismo, oppure un precursore della modernità che aveva intuito il destino dell’arte, portare il realismo verso l’assoluto ideale? Era un trovatello abbandonato appena nato e plasmato dai chiaroscuri di Napoli, o un artista pienamente europeo, che potrebbe essere accostato a Rodin e Medardo Rosso? A tutte queste domande cerca una risposta il documentario “Gemito, lo scultore folle”, in onda venerdì 2 febbraio alle 19.25 su Rai 5.

Per rispondere si deve partire dall’idea della “scissione”: la vita di Gemito è, infatti, divisa in due parti, esattamente come scissa in due parti era la Napoli dove ha vissuto. Da una parte la città ricca, europea, meta degli ultimi fuochi del Grand Tour e che si avvia verso il liberty di inizio secolo. Dall’altra la città viscerale, piena di ombre e misteri, la città popolare in cui risuonano gli echi delle vicissitudini di Caravaggio e in cui Gemito trova i modelli a cui si ispira per le sue sculture. La data che divide in due la vita di Gemito, invece, è il 20 agosto 1887, giorno in cui viene condotto all’ospedale psichiatrico. Ma prima di quel 1887 ci sono  un esordio precocissimo a 7 anni in una bottega; la frequentazione della Reale Accademia di Belle Arti da cui fugge perché incapace di adattarsi allo stile classicheggiante e mitografico; l’avventura improvvisa a Parigi, la capitale mondiale dell’arte dove stanno per esplodere gli impressionisti e le prime avanguardie e che vede Gemito trionfare in tutti i salotti intellettuali dell’epoca; la sua fama e il successo che travalicano i confini facendolo diventare un personaggio internazionale; il ritorno a Napoli.

Un appuntamento atteso assolutamente da non perdere. Su RaiPlay.

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