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Stasera in tv appuntamento con “Il disertore”

Incontri che cambiano la vita

Stasera in tv appuntamento con "Il disertore"

Nell’estate del 1944 il soldato della Wehrmacht, Walter Proska, parte per il fronte orientale, ma il treno su cui viaggia viene fatto saltare in aria dai partigiani.  Comincia da qui la storia del film, tratto dall’omonimo romanzo di Siegfried Lenz, “Il disertore”, diretto da Florian Gallenberger, in onda martedì 23 gennaio alle 21.15 su Rai 5. L’incontro con la giovane partigiana polacca Wanda e la sua amicizia con il commilitone Kurschner porteranno gradualmente Walter a dubitare della guerra e del suo giuramento di fedeltà. Nel cast, Jannis Niewöhner, Malgorzata Mikolajczak, Sebastian Urzendowsky, Rainer Bock.

Lenz, considerato tra i narratori più importanti della letteratura tedesca contemporanea, Siegfried Lenz era nato a Lyck nella regione della Prussia Orientale dell’allora Repubblica di Weimar, nel 1926. Alla morte prematura del padre, funzionario doganale, la madre e la sorella lasciarono Lyck dove Siegfried rimase con la nonna fino al suo reclutamento nella Kriegsmarine, avvenuto nel 1943.

Poco prima della fine della Seconda guerra mondiale, fuggito come disertore in Danimarca, Lenz fu fatto prigioniero di guerra dalle truppe britanniche e da esse utilizzato come interprete. Al rilascio, si iscrisse all’Università di Amburgo per studiare filosofia, anglistica e letteratura, ma interruppe lo studio per lavorare presso il giornale Die Welt, di cui fu redattore dal 1950 al 1951. In quell’ambiente avverrà l’incontro anche la futura moglie Liselotte, morta nel 2006, che ha illustrato alcune delle sue opere.

Dal 1951 Siegfried Lenz ha vissuto come scrittore indipendente ad Amburgo e ha seguito le vicende del Gruppo 47 che, fondato da Hans Werner Richter ha annoverato tra i suoi appartenenti molti dei più importanti scrittori tedeschi dal secondo dopoguerra, come Heinrich Böll, Günter Grass, Erich Fried, Hans Magnus Enzensberger.

Insieme a Günter Grass, amico e conterraneo, si iscrisse all’inizio degli anni settanta al Partito Socialdemocratico di Germania (SPD), divenendo sostenitore della Ostpolitik di Willy Brandt.

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