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Stasera in tv appuntamento con “Il regno delle balene”

Storia di una megattera

Stasera in tv appuntamento con "Il regno delle balene"

Come “pensano” le balene e qual è il loro confine tra istinto e intelligenza? Una domanda alla quale risponde inaspettatamente una megattera nel documentario “Il regno delle balene”, in onda domenica 24 dicembre alle 21.15 su Rai 5. Protagonista è una megattera solitaria che pattuglia le coste rocciose dell’Alaska appena in tempo per un evento che le altre balene a quanto pare non conoscono: la liberazione dei salmoni d’allevamento. Le megattere non mangiano salmoni, ma il cetaceo al centro del documentario riuscirà addirittura a prendersi gioco degli allevatori. Al largo del Messico, invece, una famiglia di orche caccia con una tecnica specifica. Le orche si organizzano senza rischiare, comunicando sommessamente con fischi e cinguettii. Non solo: si scoprirà che provano emozioni complesse, ad esempio di fronte al dolore di un compagno, che nel momento del bisogno cerca il sostegno della famiglia.

Una balena è, in senso lato, qualsiasi cetaceo di taglia gigantesca, come il capodoglio e i misticeti (balenottere, megattere e balenidi). Il termine è usato in questo senso in espressioni come “caccia alla balena”, “canto delle balene”, “protezione delle balene”. Esso deriva dal latino bālaena, bāllaena o bālēna (dal greco antico: φάλαινα?, phálaina o φάλη, phálē dalla stessa radice indoeuropea del tedesco Wal, dell’inglese whale e dello svedese val).

Su alcuni dizionari della lingua italiana il significato del termine è fatto ricondurre specificatamente alla famiglia Balaenidae.

Secondo Herman Melville, scrittore del famoso romanzo Moby Dick, il termine balena contiene al suo interno tutte le specie dell’ordine dei cetacei ed è proprio secondo questa definizione che il capodoglio Moby Dick è “la balena bianca”.

Le balene sono “respiratrici coscienti”. Riguardo al sonno, tutti i mammiferi dormono e così le balene, solo che loro non possono cadere in stato di incoscienza troppo a lungo, perché devono essere coscienti per respirare.

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