La Rai delle regioni
Con la nascita della Terza Rete, il 15 dicembre 1979, la Rai inaugura 21 sedi regionali, per realizzare un palinsesto a carattere territoriale, ma destinato al pubblico nazionale. Un esperimento durato meno di un decennio, che ha lasciato interessanti testimonianze locali, incredibili esperienze produttive ed esordi importanti. La Rai delle regioni è al centro del quarto appuntamento – firmato da Francesca Scancarello – con “Storie della Tv”, il programma sui personaggi e sui programmi che hanno reso unica la Tv italiana, raccontata da Aldo Grasso e dai suoi testimoni, in onda mercoledì 10 aprile alle 21.10 in prima visione su Rai Storia. Un programma di Enrico Salvatori e di Fabrizio Marini, con la consulenza di Aldo Grasso. Produttore esecutivo Emanuela Capo. Regia di Eva Frerè e Matteo Bardelli.
Il cda Rai riordina le sedi regionali e mette in cantiere il nuovo organigramma: scompaiono le sedi nelle regioni dotate di centro di produzione (Roma, Torino, Milano e Napoli), mentre fra le altre sedi si individuano tre punti di coordinamento (Bologna, Pescara e Bari). Restano a parte le regioni a statuto speciale e quelle in zone di confine.
Il cda ha anche partorito le nomine delle quali da Alleanza nazionale ha anche ieri continuato a intimare lo stop.
Al centro dell’attenzione dei consiglieri anche la Sacis: mentre continuano le trattative per la cessione di quote azionarie, il cda punta a rilanciare la società annunciando una rete di accordi per inserire il prodotto in un sistema di circuiti e coproduzioni internazionali. La nuova carta della Rai sulla penisola è cosa quasi fatta.
Una relazione del direttore generale Gianni Locatelli l’ha disegnata nella riunione di ieri. Scompare, anzitutto, la diarchia tra sedi e centri di produzione: nelle regioni in cui erano presenti entrambi, le prime vengono cancellate a vantaggio dei centri.
Un appuntamento assolutamente da non perdere.