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Stasera in TV: “Countdown” a Speciale Tg1 su Rai1 – Reportage di Rosita Rosa sui disastri climatici in Italia negli ultimi tre anni

Stasera in TV: "Countdown" a Speciale Tg1 su Rai1 - Reportage di Rosita Rosa sui disastri climatici in Italia negli ultimi tre anni Stasera in TV: "Countdown" a Speciale Tg1 su Rai1 - Reportage di Rosita Rosa sui disastri climatici in Italia negli ultimi tre anniQuali sono gli effetti già visibili del cambiamento climatico sul territorio italiano? E perché il Mar Mediterraneo si scalda di più e più in fretta degli altri mari? E’ da queste semplici domande che prende spunto il reportage di Speciale TG1, in onda domenica 6 giugno alle 23.30 su Rai1, con l’inviata Rosita Rosa, che ha ripercorso i luoghi dei più importanti disastri climatici registrati in Italia negli ultimi tre anni. Un racconto che inizia dalla tempesta Vaia, il primo uragano tropicale di categoria F3 mai segnalato alle nostre latitudini. Secondo gli esperti del CNR-ISMAR di Venezia la tempesta ha raccolto le sue energie in un mare insolitamente caldo, creando un vortice di vento e pioggia che si è incanalato lungo le gole dolomitiche. Persino i sismografi di terra sono stati in grado di registrare l’onda d’urto prodotta da quell’uragano mentre gli alberi rasi al suolo dalla tempesta hanno creato in Veneto 86 nuovi siti valanghivi, di cui 37 sono un potenziale pericolo che incombe sulle abitazioni. Sono stati decine gli eventi “estremi” registrati lungo la nostra fragilissima penisola, le zone costiere le più colpite: Amalfi, Camogli, Santa Margherita Ligure. Ma anche Terracina, Taranto o la Toscana dove il mare ogni anno erode metri preziosi di costa, come dimostrano gli studi dell’Università di Pisa in collaborazione con il CNR.

“Il Mediterraneo è un hot-spot climatico, un mare quasi chiuso alle medie latitudini che amplifica gli effetti del riscaldamento globale – dice Gianmaria Sannino, climatologo dell’ENEA – quello che sta accadendo qui è ciò che accadrà negli altri oceani tra qualche decina di anni”.

Con gli esperti dell’Enea e del CNR, insieme ai biologi marini di Greenpeace, abbiamo tentato di capire cosa potrebbe accadere al nostro mare nei prossimi 100 anni se la temperatura dovesse continuare ad aumentare ai ritmi attuali: specie marine autoctone verrebbero di fatto soppiantate da specie aliene, le nostre alghe spariranno, sostituite da piante in grado di sostenere il clima tropicale. Si andrà incontro ad una progressiva tropicalizzazione del mare e della sua fauna.

L’alta temperatura marina contribuirà a rendere più frequenti e più distruttivi cicloni e uragani. Il conto alla rovescia è cominciato. Per invertire la rotta la ricetta è una sola: diminuire le emissioni per contenere il più possibile l’effetto serra.

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