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Stasera in TV: “Ho scelto la prigionia”. Diario di un internato militare italiano

Stasera in TV: "Ho scelto la prigionia". Diario di un internato militare italiano
Diario di un internato militare italiano

Dopo l’8 settembre 1943, decine di migliaia di ufficiali, sottufficiali e soldati italiani vennero catturati dai tedeschi che erano stati, fino a quel momento, i loro alleati. Oltre settecentomila furono i deportati in Germania e in Polonia, in ventimila morirono nei campi di prigionia. A loro – gli lnternati Militari ltaliani – è dedicato il documentario “Ho scelto la prigionia”, firmato da Francesco Conversano e Nene Grignaffini, in onda martedì 25 gennaio alle 22.10 su Rai Storia, in sostituzione della serie “L’Italia della Repubblica”. Filo conduttore del documentario sono le immagini fotografiche scattate clandestinamente dal tenente Vittorio Vialli. Durante l’internamento, Vialli diventa una sorta di “fotografo clandestino” che gode della solidarietà dei compagni di prigionia e realizza una sorta di “reportage”, unico in tutta Europa. Sono quattrocentocinquanta scatti fotografici, sviluppati e stampati solo alla fine della guerra, all’interno dei quali è evidente un suo personale sguardo e “punto di vista” estetico e formale sull’avvenimento fotografato. La documentazione fotografica comincia il primo giorno della sua cattura, l’8 settembre del ‘43, e termina il giorno della sua liberazione, quando ritorna in Italia nel settembre del ‘45 e scatta l’ultima foto al Brennero. Attraverso le foto di Vialli, rivive la triste vicenda comune a centinaia di migliaia di prigionieri italiani; le sue fotografie raccontano la vita quotidiana dei soldati durante la prigionia, dalla lotta per la sopravvivenza fino al loro ritorno a casa. Il racconto è arricchito dai frammenti dei diari scritti da militari internati nei lager tra cui quello di Giorgio Raffaelli e dello scrittore Giovanni Guareschi, compagno di prigionia di Vialli.

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