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Stasera in TV: L’originale e il suo doppio. La nobile arte della copia

Copiare, rifare, riprodurre. Per l’artista è una pratica primordiale. La copia è connaturata al funzionamento stesso della produzione artistica. E come in un gioco di specchi infinito, è legata in un rapporto inscindibile con il suo doppio, cioè l’originale. In una tensione mai risolta. Stasera in TV: L'originale e il suo doppio. La nobile arte della copia Stasera in TV: L'originale e il suo doppio. La nobile arte della copia

“Italia: viaggio nella bellezza”, il programma prodotto da Rai Cultura in collaborazione con il Mibact, in onda in prima visione stasera alle 21.10 su Rai Storia, mette in discussione i principali pregiudizi sull’arte della copia. Cosa è stata l’arte greca e romana se non un’attività seriale, fatta di multipli, di ripetizioni, dove copiare non era affatto considerato in contrasto con la qualità e la bellezza? È soltanto quando, nella cultura occidentale, ha prevalso l’idea dell’opera d’arte come di un’entità unica, individuale, irripetibile e come tale, irriproducibile, che la copia è diventata una minaccia. La pallida emanazione di un originale, capace di mettere a repentaglio quella che il filosofo tedesco Walter Benjamin, più di 80 anni fa, ha chiamato aura: quella specie di forza magnetica che è il vero segno dell’autenticità di una tela, o di una scultura.

Qual è oggi il nostro giudizio sul valore dell’opera riprodotta? Oggi che la tecnologia consente di eseguire riproduzioni che sono quasi indistinguibili dagli originali? Cosa proviamo quando siamo di fronte, per esempio, alla replica perfetta di un capolavoro come “le Nozze di Cana” di Paolo Veronese? E cosa vediamo quando guardiamo un’opera appena restaurata? È davvero lo stesso dipinto che conservavamo nella nostra memoria?

Il restauro suscita interrogativi complessi. Restaurare significa ripristinare l’aura? O trasformare il dipinto in una copia, in una riproduzione di sé stesso? Sarà per questo che non si ha il coraggio di restaurare la Monna Lisa del Louvre? Oggi, nell’epoca dei social, siamo capaci di voltare le spalle alle opere d’arte più importanti, trasformandole nel semplice sfondo di un selfie.

Salvo, poi, continuare a essere ossessionati dal fantasma dell’originale: pronti a indignarci se, per caso, veniamo a scoprire che quel capolavoro, che abbiamo appena dissacrato, l’aura non ce l’ha, perché in realtà è una copia. Nella puntata intervengono Marcello Barbanera, archeologo, Ordinario di Archeologia e Storia dell’Arte greca e romana alla Sapienza Università di Roma e Direttore; Enzo Borsellino, storico dell’arte, Professore Associato di “Museologia” presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Roma Tre; Simona Chiodo, filosofa dell’arte, Ordinario di Estetica al Politecnico di Milano.

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