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Stasera in tv Tg2 Storie – I racconti della settimana

Nuova puntata

Stasera in tv Tg2 Storie - I racconti della settimana

La puntata di Tg2 Storie del 18 novembre, in onda su Rai 2 e Rai Italia alle 23.45, sarà dedicata alla violenza contro le donne: testimonianze di vittime e il punto sulla legislazione con il Presidente del Tribunale di Milano Fabio Roia. In Tg2 Storie anche il progetto “Ride to Rise” presentato alla Fiera dei cavalli di Verona per lenire le ferite delle vittime di maltrattamenti e stalking; la canzone scritta negli anni settanta che racconta la storia di un femminicidio, “Lella”, che sarà riproposta in tour per tenere acceso il faro sul fenomeno; la fiction di Rai 1 sul massacro del Circeo e quel processo che segnò una svolta nell’emancipazione femminile portando al cambiamento della legge sullo stupro come reato contro la persona.

Il massacro del Circeo (detto anche delitto del Circeo) è un caso di rapimento, stupro e omicidio avvenuto nel comune italiano di San Felice Circeo, provincia di Latina (sul litorale pontino, nella zona dell’omonimo promontorio sul mar Tirreno) tra il 29 e il 30 settembre 1975.

Le vittime furono due giovani amiche, Donatella Colasanti (Roma, 1958-2005) e Rosaria Lopez (Roma, 1956-1975), che furono attirate con l’inganno da Gianni Guido, Angelo Izzo e Andrea Ghira in una villa di proprietà della famiglia di quest’ultimo, col pretesto di una festa, e qui torturate fino a provocare la morte di una di loro, Rosaria.

I tre responsabili del crimine erano di agiate famiglie romane: Ghira, ventiduenne, era figlio dell’imprenditore edile e campione olimpico di pallanuoto Aldo Ghira; Izzo, ventenne, era studente di medicina; Giovanni Guido, detto “Gianni”, diciannovenne, studiava invece architettura.

Donatella, costituitasi poi parte civile contro i suoi carnefici, fu rappresentata dall’avv. Tina Lagostena Bassi. Diverse associazioni femministe si costituirono a loro volta parte civile.

Il 29 luglio 1976 arrivò la sentenza che irrogò l’ergastolo senza alcuna attenuante a Izzo e Guido e, in contumacia, a Ghira.

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