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Stasera in tv torna La bussola e la clessidra

“La via del guerriero”: dagli Highlander ai Mongoli

Stasera in tv torna La bussola e la clessidra

Le imprese del clansman Fraser, un guerriero delle Highland scozzesi, che seguirà il suo capo, Robert Bruce, in ogni battaglia contro gli odiati inglesi. Un personaggio raccontato dal professor Alessandro Barbero in “La bussola e la clessidra. La via del guerriero”, in onda giovedì 30 novembre alle 21.10 su Rai Storia. A seguire, alle 22.10, si ripercorre la vita del giovane Khunbish, cavaliere mongolo che, dopo un’infanzia difficile, entrerà a far parte di uno degli eserciti più temuti della storia.

Alessandro Barbero, nel 2005 viene insignito dalla Repubblica francese del titolo di Chevalier de l’ordre des Arts et des Lettres.

Dal 2010 è socio effettivo della Deputazione Subalpina di storia patria. È stato membro del comitato direttivo del Premio Strega,da cui si è dimesso nel marzo 2013. È membro del comitato di redazione della rivista Storica, e collabora con la rivista Medioevo e con i quotidiani La Stampa per l’inserto Tuttolibri e Il Sole 24 Ore per l’inserto Domenica.

Nel 2012 gli viene assegnato il Premio Le Goff e nel 2018 vince il Premio Alassio per l’informazione culturale. Nel 2020 gli viene assegnato il riconoscimento Testimone del tempo durante la 53ª edizione del Premio Acqui Storia.

È involontariamente divenuto un punto di riferimento della sinistra italiana in rete dopo aver rivelato che, da giovane, è stato iscritto al PCI e dopo aver dichiarato nel 2011 di essere comunista. Barbero ha preso posizione contro la cosiddetta “Risoluzione del Parlamento europeo del 19 settembre 2019 sull’importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa”, che condanna tutti i regimi totalitari sia nazifascisti sia comunisti, affermando:

“I Parlamenti di ogni tipo non dovrebbero mai esprimersi sulla storia, sulla memoria, anche con le migliori intenzioni.”

Barbero giudica inoltre «altrettanto limitata» la visione secondo cui il comunismo si identificherebbe «con lo stalinismo e con i regimi dei paesi del Patto di Varsavia».

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