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Stasera in tv torna l’appuntamento con Passato e Presente

I Patti Lateranensi

Stasera in tv torna l'appuntamento con Passato e Presente

Dopo la conquista del potere, Mussolini capisce che, per allargare il suo consenso, deve trovare un accordo con la Santa Sede per risolvere la cosiddetta “questione romana”, lo storico contrasto tra Stato e Chiesa che ha accompagnato l’unificazione italiana. L’11 febbraio 1929, dopo anni di trattative segrete, vengono stipulati i Patti Lateranensi, firmati da Mussolini e dal segretario di Stato, il Cardinale Pietro Gasparri. A “Passato e Presente“, in onda domenica 11 febbraio alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con il professor Ernesto Galli Della Loggia e i giovani storici in studio. I Patti comprendono tre documenti: il Trattato, la Convenzione Finanziaria e il Concordato. Con la caduta del fascismo e l’apertura della Costituente la questione dei rapporti tra Chiesa e stato si riproporrà e troverà il suo esito nel dibattuto articolo 7 della Costituzione.

L’Italia delineò unilateralmente i suoi rapporti con la Chiesa e la Santa Sede nel 1871 con la legge delle Guarentigie, che Pio IX non riconobbe mai, appunto in quanto unilaterale, né lo fecero i suoi successori. Al contrario Pio IX nel 1874 interdisse la partecipazione dei cattolici alla politica italiana.

Con il passare dei decenni, si introdusse fra gli ecclesiastici l’idea che era impossibile aspettarsi una restituzione tout-court degli Stati Pontifici, ma la sovranità su uno Stato in miniatura avrebbe comunque consentito al Papa di agire liberamente. Il desiderio di papa Pio XI di salvaguardare la libertà d’azione della Chiesa dopo l’avvento del Fascismo, assieme a quello del dittatore di incanalare nel movimento fascista il cattolicesimo nazionale, portarono alla firma dei Patti.

I Patti presero il nome del Palazzo di San Giovanni in Laterano in cui furono firmati. Li sottoscrissero il Cardinale Segretario di Stato Gasparri per la Santa Sede ed il Capo del governo primo ministro segretario di Stato Mussolini per il Regno d’Italia.

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